BULLISMO E SOLITUDINE, quando il silenzio diventa complice

BULLISMO E SOLITUDINE, quando il silenzio diventa complice

BULLISMO E SOLITUDINE, quando il silenzio diventa complice

A 15 anni, il dolore può diventare insopportabile e la solitudine e la disperazione possono spingere un adolescente a compiere gesti estremi. Secondo i dati, dal 2023 è aumentato il numero di minori dai 9 anni in su che vengono ricoverati in ospedale per problemi di depressione, autolesionismo e tentativi di suicidio. La scuola può intervenire troppo tardi se non lavora sulla prevenzione, utilizzando strumenti come la peer education, che dà voce ai ragazzi e li responsabilizza. Il bullismo non è solo colpa di chi lo compie, ma anche di chi guarda in silenzio. E’ importante fermare il silenzio e prevenire questi fenomeni. La prevenzione può essere attuata attraverso la peer education, che consente ai ragazzi di confrontarsi sui problemi e attiva un senso di responsabilità nei minori. In questo modo, si può evitare che il bullismo si verifichi e che gli altri possano assumere un ruolo attivo nel prevenirlo.


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