Cane cade in un pozzo: l'incredibile salvataggio dei vigili del fuoco
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Cane cade in un pozzo: l'incredibile salvataggio dei vigili del fuoco

Cane cade in un pozzo: l'incredibile salvataggio dei vigili del fuoco

La scena si presenta animata, con una festosa atmosfera. La platea è pronta a godersi lo spettacolo, e il presentatore è pronto a lanciarsi nella sua esilarante performance. Il tema della serata è l'umorismo e l'ironia, e il presentatore si getta con entusiasmo nel suo ruolo.

“Applauso!” esclama, con un gesto teatrale. “Tea aspetta fermi un attimo ma quant…” – Il pubblico si fa di nuovo silenzioso, aspettando di sapere cosa stesse per dire.

Poi, con un'andatura da clown, continua: “Che professionista mamma che eh…!” Il pubblico si fa a ridere, letteralmente, come un'unica entità emotiva. La risata è contagiosa, si diffonde da persona a persona, finché tutta la platea sembra essere un'unica, grande risata sonora.

Il presentatore, felice della reazione del pubblico, si lancia in altre battute, ognuna più divertente e più ironica dell'altra. La sua prosa è fusa, come se avesse interiorizzato il pubblico, e stesse improvvisando sulla base delle risate che gli risponde.

La sua attitudine è quella di chi si sente a casa, come se fosse lui il re della folla, e stesse governando il mondo dell'umorismo con l'arbitrio che gli compete. Il suo linguaggio è chiaro, diretto, ed è come se stesse parlando direttamente al cuore del pubblico.

La sua battuta finale è quella di chi ha capito dove si trova la ferita più sensibile, e l'ha sfiorata con l'accortezza di un chirurgo. E il pubblico, per ringraziamento, è pronto a applaudire calorosamente, per dirgli grazie per una serata di assoluta euforia. È stato un successo, un vero e proprio successo, ed è chiaro che il pubblico non lo dimenticherà più.

Tuttavia, la figura del presentatore è tale che non si sente mai come se fosse il centro dell'attenzione. È una figura di servizio, che si fa valere solo per il talento e la professionalità, mai per la vanità personale. È la sua arte, e lui è solo il messaggero, che comunica il suo messaggio a un pubblico affascinato.

E se il pubblico non applaudisse, non gli andrebbe a genio? No, certo, al contrario. Il suo linguaggio è tale che ascolta il pubblico, e si modella sulla sua reazione, come se fosse parte di un'unica cosa. È la comunione, la sinfonia, la risata che si diffonde tra le persone, che diventa la sua propria risata, che risuona nella sua propria anima.

Sì, il presentatore è un professionista del suo mestiere, uno che sa come suscitare l'umorismo, come creare atmosfera, come commuovere il pubblico. E il pubblico, a sua volta, è un pubblico in grado di apprezzare l'arte, e di rispondere alla sua chiamata.

In questo modo, è nata una sinfonia, una sinfonia di risate e di applausi, un'unione tra l'artista e il suo pubblico, un unico, grande evento emozionale. È stato un successo, un vero e proprio successo, e sarà di certo ricordato come uno dei momenti più emozionanti di tutta la sua carriera.


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