CAPEZZONE FA A PEZZI LE TEORIE ROSSE DI SANSONETTI “BASTA COMUN1SMO IN ITALIA”
Ieri sera, nello studio televisivo, è accaduto qualcosa di incredibile. Non si è trattato di un semplice confronto tra opinionisti, ma di una vera e propria frana della narrativa della sinistra italiana, schiacciata sotto il peso delle sue stesse contraddizioni.
Il tema della discussione era il rapporto tra l'Italia e gli Stati Uniti, in particolare con l'America di Donald Trump. Piero Sansonetti, come da copione, ha sfoderato la solita retorica, accusando Giorgia Meloni di essere troppo vicina a Trump e di avere un rapporto privilegiato con lui.
Tuttavia, Daniele Capezzone non si è lasciato intimidire e ha notato la contraddizione nella posizione di Sansonetti. Se la maggior parte dei presidenti del Consiglio italiani è sempre stata subalterna agli Stati Uniti, perché ora che c'è un dialogo paritario tra due leader, questo diventa un problema?
Sansonetti, visibilmente spiazzato, ha tentato di correggere il tiro, tirando fuori il tema del “sogno americano” di Trump, ma lo ha fatto usando termini catastrofici, come deportazioni di massa e attacchi militari. Capezzone non ha avuto bisogno di alzare la voce per smontare l'argomentazione di Sansonetti, facendo notare che se il sogno è un incubo, allora chiamarlo sogno è già un errore.
La discussione è proseguita con Sansonetti che ha criticato il governo italiano per aver liberato un criminale ricercato dagli Stati Uniti, ma Capezzone ha notato che questo è un contraddizione, poiché se Trump è un pericolo, perché si critica il governo italiano per aver liberato uno dei suoi nemici?
Il colpo finale è arrivato quando Sansonetti ha accusato Trump di voler riportare la pena di morte, e Capezzone ha replicato: “Non si può fare lotta politica gridando grandi stronzate”. Una frase semplice e secca che ha inchiodato l'ideologia al muro e ha mostrato a tutti quanto sia tossica la retorica del nemico fascista da abbattere con qualunque mezzo.
La discussione ha messo in luce la fragile struttura delle argomentazioni portate avanti da certi opinionisti e ha fatto riflettere su quanto sia importante un confronto serio e pacato, senza etichette vuote e accuse automatiche. È ancora possibile un confronto serio in Italia? Speriamo di sì.
