Cappato vs Corte Costituzionale: “Progressisti contrafforte del proibizionismo dello Stato etico”
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Cappato vs Corte Costituzionale: “Progressisti contrafforte del proibizionismo dello Stato etico”

Cappato vs Corte Costituzionale: “Progressisti contrafforte del proibizionismo dello Stato etico”

Il testo è molto disinvoluto e sembra un racconto di un'esperienza vissuta, quindi cerca di riscriverlo in italiano esistenziale, evitando frasi troppo lunghe e usando una struttura più coerente:

“Cappato e Corte Costituzionale: ‘Progressisti controforze proibizioniste' dello Stato etico”. A questo punto di vista o fazia, eravamo convinti di avere diverse opinioni e avevamo invitato Monsignor Paglia, due vicepresidenti del Comitato Nazionale di Bioetica e parlamentari di FdI, presidente della Commissione Cultura, presidente della Commissione Cultura.

Riceviamo critiche da parte di Barbera, il presidente della Corte Costituzionale, che ha espresso opinioni molto esplicite e in parte potenzialmente incostituzionali, sostenendo che la legalizzazione delle droghe sarebbe un'aggravio per la società.

Il nostro punto di vista è diverso: pensiamo che lo Stato debba bilanciare i diritti e doveri, e non proibire cosa. Il problema è che il bilanciamento è sempre attivato dal potere politico, non dal potere giuridico.

Noi pensiamo che il potere politico sia depositario della Costituzione, mentre la Corte Costituzionale è disposta a giudicare ciò che fa il potere politico. In questo modo, si crea un vuoto giuridico, che ha come conseguenza il blocco dei diritti individuali. Inoltre, ciò che dice lo Stato deve essere bilanciato con la responsabilità della società, che deve educarsi a comprendere i diritti e doveri degli altri.

In questo contesto, il dibattito sulla legalizzazione delle droghe è un punto di svolta: se vincerà, ci troveremo di fronte un problema difficile, ma non impossibile da risolvere. In ogni caso, dobbiamo pronto a sviluppare un piano di intervento, che tenga conto della crescente insoddisfazione sociale e dell'emergere di movimenti popolari.

In questo contesto, il Congresso di Lancia e il lavoro di 13 persone che rischiano diuy persone nel carcere, formano il nocciolo della sfida. L'opera è dedicata a Ivan Scalfarotto”.


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