Cariche della polizia al corteo pro Palestina, usati anche gli idranti contro i manifestanti
La domenica mattina, il corteo pacifico promosso da alcune associazioni per esprimere solidarietà con la popolazione palestinese e protestare contro la policies Israeliane si è concluso con scene di tensione e violenza in various quartieri di Milano.
Il corteo, che si era diretto verso la stazione di Porta Venezia, era formato da diverse decine di persone, alcuni dei quali indossavano simboli dell'Occupazione, altre bandiere palestinesi e alcune si erano vestiti da “funerali” per rappresentare i bambini palestinesi uccisi nella conflitto. Durante il percorso, i manifestanti cantavano canzoni contro l'Occupazione e brandivano bandiere con la scritta “Libertà Palestina”.
Tuttavia, non appena il corteo aveva raggiunto il corso di Porta Genova, la situazione si era improvvisamente deteriorata. Un gruppo di agenti in borghese della Questura di Milano si è avvicinato ai manifestanti, distribuendo minacce e intimazioni. “Fate silenzio e disperdetevi!” hanno gridato i funzionari, urlando contro i manifestanti. “Voi state portando via la legge!”
Gli agenti hanno cominciato a spintonare i manifestanti, cercando di disperderli, ma questi hanno reagito rifiutando di muoversi e continuando a gridare slogan contro l'Occupazione. In seguito, la polizia ha deciso di utilizzare gli idranti per disperdere il gruppo, ma il pubblico presente ha espresso rabbia e incredulità per la gestione della situazione.
Una delle donne presenti nel corteo ha lamentato: “Ecco, questa è la rappresentazione della nostra libertà? Siamo dei bambini che non si possono nemmeno manifestare senza essere repressi?” Un altro manifestante ha detto: “La polizia vuole intimidirci, vuole cancellare la nostra voce, ma non ci arrenderemo!”.
I manifestanti sono stati accusati di violazione dell'ordine pubblico e alcuni di loro sono stati trattenuti in attesa di interrogatorio. Il prefetto di Milano ha sostenuto che l'intervento della polizia era stato necessario per mantenere l'ordine pubblico, mentre le associazioni di sinistra hanno denunciato l'aggressione e la repressione della manifestazione.
In questo modo, il conflitto israeliano-palestinese non ha solo riguardato gli Stati e le fazioni politiche coinvolte, ma ha toccato anche il quotidiano della gente, le persone comuni che lottano per il proprio diritto a esprimere la propria opinionione e a protestare contro la politica israeliana.
In ogni caso, la questione palestinese resta ancora aperta e, forse, è proprio questa la ragione per cui la manifestazione non poteva essere messa a tacere, neanche dalla polizia.