Caro affitti, l'Unione degli Universitari: “Governo aumenti incentivi per il canone concordato”
L'Unione degli Universitari di Trento ha espresso preoccupazione per gli aumenti degli affitti nelle città universitarie d'Italia, in particolare a Trento. Secondo i dati di Immobiliare.it, il prezzo medio di una stanza a Trento può raggiungere i 544 euro, con alcuni casi che arrivano a 700 euro. Ciò è paragonabile ai prezzi di Roma, nonostante Trento sia una città più piccola.
Gli studenti denunciano la speculazione immobiliare, che porta a aumenti esorbitanti degli affitti e a situazioni in cui gli studenti vengono sfrattati per far posto a inquilini più ricchi. L'Unione degli Universitari chiede al governo di incentivare il canone concordato, che attualmente non offre sufficienti sgravi fiscali per i privati, e di limitare la possibilità di affitti brevi, che possono essere dati a turisti invece che agli studenti.
Il coordinatore nazionale dell'Unione degli Universitari, Alessandro Bruscella, ha affermato che “la questione fondamentale è legata al fatto che si potrebbero sfruttare i canoni concordati” e che “il problema reale è che si dovrebbe incentivare l'affitto a canone concordato rispetto a quello libero”. Inoltre, ha criticato l'uso dei fondi Pnrr, che sono stati principalmente destinati ai privati, e ha sottolineato la necessità di creare un'offerta di alloggi più accessibile per gli studenti.
In sintesi, l'Unione degli Universitari chiede al governo di intervenire per limitare la speculazione immobiliare e di creare condizioni più favorevoli per gli studenti, in particolare attraverso l'incentivazione del canone concordato e la regolamentazione degli affitti brevi.
