Caso Almasri, arrivano le accuse della Corte Internazionale: “Liberato un torturatore”
L'Italia non ha rispettato l'obbligo di cooperare con la Corte penale internazionale (Cpi) e ha permesso al presunto torturatore libico Osema Almasri di tornare libero in Libia. Questa è l'accusa mossa dal procuratore dell'Aia Karim Khan, che ha chiesto il deferimento dell'Italia all'Assemblea degli Stati e al Consiglio di sicurezza dell'Onu per aver violato l'articolo 87 del trattato di Roma.
Le accuse della Corte all'Italia
Secondo il documento di 14 pagine presentato dalla Cpi, l'Italia era stata informata della richiesta di arresto già il 18 gennaio, prima della scarcerazione di Almasri. La comunicazione era stata inviata attraverso l'ambasciata, ma il ministero della Giustizia sostiene di averla letta solo il 20 gennaio. Un ritardo che, secondo…