Caso Almasri, Donzelli: “Meloni indagata? Non ci faremo intimidire, faremo riforma della giustizia”
Giovanni Donzelli, deputato e responsabile organizzazione di Fdi, ha reagito alla notizia dell'indagine per peculato e favoreggiamento a carico della premier Meloni, dei ministri Nordio e Piantedosi, e del sottosegretario Mantovano, per la vicenda della scarcerazione dell'aguzzino libico Almasri. Donzelli ha dichiarato: “C'è una parte della magistratura che in questo momento è particolarmente nervosa perché stiamo facendo la riforma della Giustizia e noi andiamo avanti e facciamo la riforma della Giustizia con ancora più convinzione e determinazione. Mi dispiace che ci siano alcuni singoli pochi magistrati politicizzati che si prestano a questo e a queste logiche che sono profondamente sbagliate”.
Donzelli ha ribadito che il governo non si lascerà intimidire e non sarà ricattato dalle accuse, e che il governo proseguirà con la riforma della Giustizia “con ancora più convinzione e determinazione”. Ha anche espresso solidarietà agli esponenti di governo indagati, sottolineando che la loro azione è stata giustificata dalla necessità di tutelare la sicurezza nazionale.
Inoltre, Donzelli ha fatto notare che la scarcerazione di Almasri non è stata decisa dal governo, ma da un atto del potere giudiziario, e che il ministro della giustizia non ha chiesto la proroga dell'arresto. Ha anche criticato la sinistra per aver cercato di utilizzare la magistratura per perseguire politiche, piuttosto che per perseguire la giustizia.
Infine, Donzelli ha concluso affermando che il governo non si lascerà intimorire dalle accuse e proseguirà con la riforma della Giustizia, “perché non è un capriccio, è un impegno preso con gli italiani”.
