Caso Andrea Prospero, l'avvocato: “In quelle chat la banalità del male, lo hanno spinto nell'abisso”
“Le chat sono estremamente crude e chiare, atte a inchiodare la responsabilità delle persone coinvolte” afferma l'avvocato Francesco Mangano, rappresentante della famiglia di Andrea Prospero. Il caso dello stesso Andrea, un diciottenne romano è stato tratto in arresto domiciliare per essere accusato di aver istigato il suicidio del giovane. Un'altra indagine è stato aprita contro un ragazzo campano, sospettato di aver fornito i farmaci narcotici che hanno portato alla morte di Andrea.
Gli inquirenti hanno isolato delle chat rilevanti tra cui una in cui Andrea interagiva con un ragazzo romano, tratto in custodia cautelare, che è stato accusato di istigazione al suicidio. La chat è stata “devastante” non solo per Andrea che l'ha vissuta, ma anche per noi che l'abbiamo letta: contiene elementi di totale banalità del male, di totale assurdità. Nella chat, si descrive puntualmente la fattispecie di reato dell'istigazione o aiuto al suicidio. Vediamo un ragazzo che manifestava un disagio e, a un certo punto, pianificava di porre fine alla sua vita; dall'altra parte, c'è chi lo istiga, chi rafforza il proposito e chi lo agevola a compiere l'ultimo passo. La chat è “crude e estremamente chiare” e inchiodano la sua responsabilità le persone coinvolte.
Gli inquirenti stanno ancora esaminando i contenuti dei dispositivi cellulari e computer per comprendere come mai Andrea Prospero abbia avuto cinque dispositivi cellulari o SIM in un appartamento, una circostanza che era in contrasto con la sua personalità. L'avvocato Mangano ha suggerito che Andrea potrebbe essere stato adescato da qualcuno che gli ha prospettato la possibilità di guadagnare denaro facili, un'ipotesi che è ancora soggetta a indagine. La famiglia di Andrea perseguirà la verità, anche se potrebbe coinvolgere Andrea stesso, e crede che la tragedia possa essere un monito per altri ragazzi che si sentono spesso isolate nella rete.
