Caso: “Ipocrisia della maggioranza, parlamentari violenti che dicono agli studenti come comportarsi”
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Caso: “Ipocrisia della maggioranza, parlamentari violenti che dicono agli studenti come comportarsi”

Caso: “Ipocrisia della maggioranza, parlamentari violenti che dicono agli studenti come comportarsi”

“Ipocrisia della maggioranza, parlamentari violenti che dicono agli studenti come comportarsi”

Il governo Meloni e il ministro Valditara stanno portando avanti una serie di provvedimenti che si configurano come una “ipocrisia della maggioranza” e un attacco alle istituzioni democratiche. Uno dei provvedimenti più recenti è una revisione della disciplina in materia di valutazione del comportamento degli studenti, che prevede l'introduzione di giudizi sintetici e una valutazione del voto in condotta.

Questo provvedimento va contro tutto ciò che è stato fatto sino ad ora in materia di valutazione del comportamento degli studenti e va a favore di una valutazione più punitiva e sanzionatoria. Il governo Meloni si arroga il diritto di legiferare sui giovani studenti senza minimamente coinvolgerli, come se fossero dei soggetti da governare piuttosto che dei futuri protagonisti della società.

Il ministro Valditara giustifica questo provvedimento con frasi come “come fa un genitore un bambino a capire che in via di prima acquisizione voglia dire insufficiente”. Ma la verità è che i bambini non devono essere trattati come adulti, e una valutazione del loro comportamento deve essere volta a fornire loro stimoli e supporto per il loro sviluppo piuttosto che a punitarli.

Questo provvedimento è parte di un disegno più ampio di criminalizzazione del dissenso e di repressione della libertà di manifestazione. È necessario che i giovani studenti non si fanno intimidire e continuiamo a lottare per un futuro più giusto e più equo.

“Ipocrisia della maggioranza” è anche il modo in cui si può descrivere il comportamento dei parlamentari della maggioranza che si sono scagliati contro i colleghi in aula, come è successo recentemente. È paradossale che dei parlamentari che si sentono autorizzati a violare le regole e a violare le persone, cerchino di dare lezioni a degli studenti su come comportarsi.

Invece di ascoltare le realtà scolastiche, gli esperti e le associazioni studentesche, il governo Meloni si basa sulla sua ideologia e cerca di imporre la sua visione della scuola e dell'istruzione. È necessario che i parlamentari si rendano conto che il loro comportamento è sbagliato e che la scuola deve essere un luogo di inclusione e di valorizzazione dei giovani, piuttosto che un luogo di controllo e di repressione.

In questo contesto, è anche importante ricordare che il provvedimento sulle valutazioni del comportamento degli studenti è solo un tassello del puzzle di riforme che il governo Meloni sta portando avanti, insieme alle leggi anti-Rev, contro gli attivisti climatici, alle nuove pene per i blocchi stradali e alle varie restrizioni del decreto sicurezza. È tutto racchiudo in un unico concetto: “Se protesti, ti punisco”. Questo è il messaggio che il governo Meloni vuole dare ai giovani, ma è importante che i giovani non si lascino intimidire e continuiamo a lottare per un futuro più giusto e più equo.


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