CASO MARANGON: L’INTERVISTA ALLA FAMIGLIA
I genitori di Alex Marangon testimoniano il loro momento drammatico riguardo la morte del figlio e la necessità di avere giustizia. Riferiscono che Alex era sereno e felice prima di recarsi all’abbazia di Santa Bona, dove partecipò a una cerimonia con sostanze stupefacenti chiamata Yovasca. Sostengono che Alex era stato avvicinato dagli organizzatori della cerimonia, che gli avevano promesso benefici per la sua salute e lo avevano convinto a considerarli come una famiglia.
I genitori di Alex notarono un cambiamento nel comportamento del figlio dopo le prime due volte che aveva partecipato alle cerimonie, ma non si erano resi conto della gravità della situazione. Ora ritengono che gli organizzatori abbiano creato una sorta di setta e abbiano sfruttato Alex per ottenere denaro.
Gli investigatori stanno cercando di scoprire cosa sia successo effettivamente alla terza cerimonia, nella quale Alex perse la vita. I genitori di Alex sperano che si possa arrivare a una verità che non lasci dubbi e che i responsabili vengano identificati e puniti.
La vicenda di Alex Marangon presenta analogie con la morte della sorella di Rita Repetto, che era coinvolta in un caso simile di presunta setta. L’intervista ha sollevato domande importanti sulla natura e sulla pericolosità di simili gruppi e sulla capacità delle autorità di intervenire tempestivamente per proteggere i cittadini.
