CASO RESINOVICH, UNA VERITA’ ANCORA DA SCRIVERE
La discussione si concentra sul caso di Liliana Resinovich, una donna trovata morta in condizioni avanzate di decomposizione. Gli ospiti, tra cui il medico legale Pasquale Bacco, la criminologa Simona Ledda e il sociologo Matteo Vinattieri, analizzano le prove e le indagini condotte sul caso.
Il medico legale Pasquale Bacco spiega che la prima autopsia condotta sul corpo di Liliana non è stata sufficientemente approfondita, non individuando i frammenti di natura genetica e non effettuando la valutazione batterica in modo adeguato. Tuttavia, la seconda autopsia condotta dalla dottoressa Cattaneo è stata più precisa e ha rilevato segni di aggressione sul corpo di Liliana, come lesioni sulla lingua, sul naso e sulla schiena, nonché una frattura alla schiena.
Il dottor Bacco afferma che i segni sul corpo di Liliana suggeriscono un omicidio, poiché il suicidio con quelle modalità sarebbe stato difficile da realizzare. Inoltre, la composizione batterica sul corpo suggerisce che il corpo sia rimasto lì per un periodo di tempo, nonostante le condizioni ambientali non fossero elevate.
La criminologa Simona Ledda esprime dubbi sulla colpevolezza del marito di Liliana, Visintin, e tende a propendere per l’ipotesi del suicidio. Tuttavia, il sociologo Matteo Vinattieri propende per la tesi dell’omicidio, ma esprime forti dubbi sulla datazione del decesso e sulla possibilità che il corpo sia rimasto lì per 22 giorni.
Il caso rimane ancora aperto e le indagini sono in corso. La discussione degli ospiti evidenzia le complessità e le incertezze del caso, e la necessità di ulteriori analisi e indagini per stabilire la verità sulla morte di Liliana Resinovich.

