CASO WILLY MONTEIRO: NUOVO APPELLO PER GABRIELE BIANCHI

CASO WILLY MONTEIRO: NUOVO APPELLO PER GABRIELE BIANCHI

CASO WILLY MONTEIRO: NUOVO APPELLO PER GABRIELE BIANCHI

Il caso di Willy, un ragazzo di 22 anni morto in una rissa a Colleferro il 6 settembre 2020, è stato discusso in un programma televisivo con ospiti come Vincenzo Alfieri, regista del film “40 secondi” basato sulla storia di Willy, Mauro Valentini, giornalista e scrittore, Simona Berterame, giornalista, Prof. Francesco Galassi, medico e antropologo, e Federica Angeli, giornalista.

La discussione ha toccato vari aspetti del caso, come la brutalità della rissa, la dinamica degli eventi e le conseguenze per i responsabili. Il regista Vincenzo Alfieri ha spiegato come ha approcciato la storia di Willy nel suo film, cercando di non mostrare la violenza in modo esplicito, ma di trasmettere l’impatto emotivo sugli spettatori.

Federica Angeli, autrice del libro su cui si basa il film, ha sottolineato l’importanza di ricordare la storia di Willy e di utilizzarla come monito per le generazioni future. Ha anche parlato della sua esperienza come giornalista e della sua rencontre con i testimoni della rissa.

Il professor Galassi ha fornito una spiegazione medica della lesione che ha causato la morte di Willy, sottolineando la gravità della situazione e la velocità con cui si sono verificati gli eventi.

La discussione si è anche concentrata sulla questione della violenza e sulla sua rappresentazione nella società odierna. Vincenzo Alfieri ha sottolineato come la violenza sia diventata una sorta di spettacolo e come gli adolescenti siano esposti a una “estetizzazione” della violenza, che può portare a una sorta di anestesia emotiva.

In generale, il caso di Willy è stato utilizzato come esempio di come la violenza possa avere conseguenze devastanti e di come sia importante promuovere la cultura del rispetto e della non violenza, specialmente tra i giovani.

Il film “40 secondi” è stato descritto come un’opera che cerca di trasmettere la verità e la realtà della storia di Willy, senza infiocchettature o falsi moralismi. Gli attori sono stati scelti dalla strada per dare un senso di verità al film e per rappresentare la comunità capoverdiana.

Infine, la discussione ha toccato la questione della cultura umana e del rispetto per la vita umana, sottolineando come la mancanza di cultura umana possa portare a comportamenti disumani e violenti.


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