Centonze (neurologia Tor Vergata e Neuromed): ‘dosaggio Nfl anticipa evoluzione sclerosi multipla’.
Il professor Diego Centonze, neurologo e direttore dell’unità di neurologia dell’Istituto Neomed di Pozzilli, spiega l’importanza dei neurofilamenti a catena leggera (NFL) come biomarcatori nella sclerosi multipla. Questi neurofilamenti sono proteine presenti nel sistema nervoso centrale e periferico e possono essere rilevati nel liquido cerebrospinale e nel sangue, fornendo informazioni sulla integrità dei neuroni.
La misurazione dei neurofilamenti a catena leggera consente di valutare l’andamento della malattia e di prevedere le recidive e l’evoluzione dei deficit progressivi. I neurofilamenti sono considerati uno strumento promettente per personalizzare la terapia e guidare le decisioni cliniche.
Il programma di lettura centralizzata di NFL avviato da Novartis in collaborazione con SINLAB e a cui partecipano oltre 50 centri di sclerosi multipla in Italia, permetterà di applicare questa tecnologia nella pratica clinica e di valutare l’utilità dei neurofilamenti a livello del singolo paziente. Questo programma rappresenta un passo importante per migliorare la comprensione della malattia e per ottimizzare le terapie.
La sclerosi multipla è una malattia neurologica caratterizzata da fasi di attività e di remissione, e la misurazione dei neurofilamenti a catena leggera può aiutare a identificare i pazienti che non rispondono alle terapie e che necessitano di interventi di escalation terapeutica. La valutazione dei neurofilamenti può anche fornire informazioni sulla componente silente della malattia, ovvero la progressione della malattia indipendente dalle ricadute.
In sintesi, la misurazione dei neurofilamenti a catena leggera rappresenta un importante strumento per la valutazione e la gestione della sclerosi multipla, e il programma di lettura centralizzata di NFL può aiutare a migliorare la comprensione della malattia e a ottimizzare le terapie.
