Chi era Aldo Moro: il rapimento che ha cambiato la storia della repubblica italiana
Ecco la redazione rifatta:
Perché è fondamentale non dimenticare Aldo Moro. Il 16 marzo 1978, il leader della DC venne rapito dalle Brigate Rosse. In un'Italia che cambia, le ferite del passato possono ancora insegnarci molto. Saverio Tommasi ripercorre per Fanpage.it i momenti chiave del caso Moro, che ha segnato la nostra Repubblica.
Il 16 marzo 1978, Aldo Moro era in via Fani a bordo di una Fiat 130 blu, accompagnato dai carabinieri Domenico Ricci e Oreste Leonardi, dietro di loro c'era un'Alfetta bianca con gli altri tre membri della scorta. Lo stesso giorno si stava insediando il quarto governo Andreotti a guida democristiana, che dopo anni di trattative avrebbe avuto la fiducia dei comunisti, all'epoca il PC e la DC erano i due partiti più forti in Italia, la fiducia dei comunisti era un risultato storico e a lungo atteso. Ma non fu questo l'evento più rilevante della giornata. A via Fani, poco dopo le 9:30 del mattino, due macchine bloccarono l'Alfetta e la Fiat, dove si trovava Moro. Quattro brigatisti, Valerio Morucci, Raffaele Fiore, Prospero Gallinari e Franco Bonisoli, aprirono il fuoco, esplodendo 91 colpi, 45 dei quali colpirono a morte i carabinieri della scorta Moro. Il ferito venne trasferito in un'automobile dei rapitori un'ora dopo le Brigate Rosse comunicarono con un messaggio di essere loro gli autori dell'rapimento. La notizia si diffuse rapidamente in tutta l'Italia, l'Italia era sconvolta, condizioni straordinarie alla TV e alla radio annunciarono l'accaduto, a Roma i negozi abbassarono le saracinesche e la città si fermò per un giorno. Nel frattempo, il Parlamento rispose con rapidità e ampiezza alla nuova fiducia investita nel governo Andreotti, nato con un gravoso compito sulle spalle: salvare Aldo Moro. Le Brigate Rosse volevano la liberazione di alcuni compagni detenuti a Torino, diversamente avrebbero ucciso Moro. La DC adottò subito la linea della fermezza, rifiutando di trattare con i terroristi. Ma cosa erano le Brigate Rosse? E perché avevano rapito Moro? L'organizzazione nacque nel 1970, parliamo del più grande gruppo terroristico europeo dal secondo dopoguerra. I loro metodi sono sempre stati violenti e aggressivi, tanto è che si finanziavano proprio grazie a rapimenti e riscatti. Il primo dei nove comunicati che le Brigate Rosse rilasciarono dopo il rapimento Moro diceva: “Chi è Aldo Moro? È presto detto è stato fino oggi il gerarca più autorevole, il teorico, lo stratega in uso di questo regime democristiano che da 30 anni opprime il popolo italiano. Per la sua storia politica e ciò che rappresentava Aldo Moro era quindi uno dei loro principali nemici. Le Brigate Rosse non volevano avere nessun dialogo con il governo e aspiravano piuttosto a destabilizzarlo, soprattutto il fatto che comunisti e democristiani potessero trovare un punto di incontro, come stava accadendo proprio in quel momento, era per le Brigate Rosse inconcepibile e andava evitato in ogni modo. Con la cattura di Moro, i terroristi vollero colpire al cuore lo Stato italiano, che per loro era soltanto un regime oppressivo che durava da 30 anni. Proprio per questo il rapimento fu definito dai brigatisti un vero e proprio processo messo in atto da un Tribunale del Popolo”.
