Chiara Ferragni, chiuse le indagini per truffa aggravata
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Chiara Ferragni, chiuse le indagini per truffa aggravata

La Procura di ha concluso le indagini sulle accuse di truffa aggravata nei confronti di e di altre persone. L'inchiesta si concentra sugli episodi di pubblicità ingannevole relativi alle vendite del pandoro “Pink Christmas” Balocco e delle uova di Pasqua Dolci Preziosi avvenute tra il 2021 e il 2022.

Secondo la Procura di , sarebbe stata coinvolta in un'attività fraudolenta che ha consentito di conseguire un ingiusto profitto di circa 2,2 milioni di euro. La truffa sarebbe consistita nel promuovere questi prodotti come se fossero stati stati selezionati personalmente da lei, quando in realtà non lo erano.

La magistratura milanese ha raccogliato elementi di prova che dimostrano come Chiara Ferragni avesse pubblicizzato i prodotti su Instagram e sul suo sito web, fingendo di essere un'appassionata delle merci in questione e di averle selezionate personalmente. In realtà, sarebbe stata pagata dalle aziende per pubblicizzare i prodotti.

La Procura di Milano ha raccolto testimo-ni di lavoratori delle aziende coinvolte che hanno attestato di non avere ricevuto da Ferragni alcun pagamento per la pubblicazione di immagini dei prodotti. Inoltre, sono stati ritrovati documenti contabili che dimostrano come Ferragni abbia ricevuto grosse somme di denaro dalle aziende.

Il caso è ora stato sottoposto al tribunale e la richiesta di rinvio a giudizio contro Chiara Ferragni e le altre persone coinvolte è in fase di esame. È possibile che il processo arrivi a definire il destino di un impero aziendale costruito intorno all' e allo slogan “That's me”, cioè “Quello sono io”.

Nel frattempo, l'avvocato di Chiara Ferragni ha rilasciato una dichiarazione in cui afferma che la loro clienta “ha fiducia nel lavoro della magistratura e sostiene di non avere mai violato alcun reato”. Ferragni e il suo team avvocati sostengono che l' ha sempre agito in base alle norme etiche e commerciali vigenti e che la pubblicità è stata resa in buona fede.

Tuttavia, la Procura di Milano sostiene che l'influencer avrebbe fatto uso delle sue influenze per promuovere prodotti che non aveva mai provato personalmente e che aveva chiesto ingenti somme di denaro per fare ciò. Il fatto che Ferragni abbia dichiarato di non avere mai violato alcun reato è sorprendente, dato che l'inchiesta è stata condotta in seguito a diverse segnalazioni di anomalie nel suo comportamento pubblicitario.

In sintesi, il caso contro Chiara Ferragni potrebbe rappresentare una pietra miliare per la magistratura italiana, in quanto esplora la possibilità di reato per pubblicità ingannevole commessa da influencer. Il giudizio potrebbe anche influire sulla reputazione di Ferragni e sulle sue attività commerciali.

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