CHIARA PETROLINI: REVOCA DEI DOMICILIARI. LA PROCURA CHIEDE IL CARCERE
Chiara Petrolini, la madre italiana accusata di aver seppellito i corpi dei suoi due figli, è stata nuovamente al centro dell'attenzione pubblica dopo che la procura di Parma ha presentato appello contro l'ordinanza con cui il giudice del tribunale di Parma ha disposto i domiciliari per la donna.
Il procuratore capo di Parma, Alfonso Davino, ha chiesto che il seppellimento del secondo bambino venga qualificato come soppressione di cadavere, un reato considerato più grave rispetto all'occultamento di cadavere, come ritenuto inizialmente dal giudice.
Secondo Davino, l'obiettivo di Chiara Petrolini nel seppellire i corpi dei suoi figli non era solo quello di nascondere il loro destino, ma anche di non far ritrovare mai la salma. Questo, sostiene il procuratore, costituisce un comportamento più grave rispetto all'occultamento di cadavere, che è considerato un reato più leggero.
La richiesta di Davino è motivata dal fatto che l'atto di seppellire i corpi dei bambini è considerato un atto cosciente e premeditato, che intende nascondere il destino dei figli e non farli più trovare. Ciò costituisce un reato più grave rispetto all'occultamento di cadavere, che è considerato un atto più spontaneo e meno premeditato.
La decisione di Davino è motivata anche dal fatto che la Petrolini non ha mai cercato di nascondere il proprio ruolo nel seppellire i corpi dei bambini, nonostante abbia successivamente cercato di negare ogni responsabilità. Ciò, sostiene il procuratore, costituisce una dimostrazione che la donna era consapevole del proprio errore e che non intende far ritrovare i corpi dei bambini.
La richiesta di Davino è anche motivata dal fatto che il seppellimento dei corpi dei bambini è considerato un atto che viola i diritti umani dei figli, in quanto impedisce la possibilità di identificarli e di seppellirli in un luogo dignitoso. Ciò, sostiene il procuratore, costituisce un reato più grave rispetto all'occultamento di cadavere, che non viola i diritti umani dei figli.
In sintesi, la richiesta di Davino è motivata dal fatto che il seppellimento dei corpi dei bambini è considerato un atto cosciente e premeditato che intende nascondere il destino dei figli e non farli più trovare. Ciò costituisce un reato più grave rispetto all'occultamento di cadavere e viola i diritti umani dei figli.