Chiara Valerio: “Caso Caffo? Scuse sincere, poche defezioni e spazi concessi”
“Chiara Valerio: ‘Caso Caffo? Scuse sincere, poche defezioni e spazi concessi', è un programma che ha raccolto l'attenzione degli editori e delle case editrici presenti in fiera, e sostanzialmente è un programma che si risponde alla misura del mondo che è il tema dati, con incontri proposti sulle Guerre in atto e sulla non conformità, sia sulla neurodivergenza che sulla non conformità dei corpi, senza accettazione della differenza, non è possibile vivere con spirito di tolleranza. È possibile tornare a parlare di editoria dopo le scuse al caso Caffo, alle tante rinunce di tanti? Sì, è possibile. Il tema è importante e può essere glissato, ma non l'abbiamo eclissato, le rinunce non sono molte, le scuse sono state sincere, gli spazi sono stati concessi e questo è ciò che abbiamo pensato di fare. Libri sono un luogo di approfondimento di conoscenza e di discussione, di dibattito, e non è un mistero che le discussioni non mancano mai intorno al mondo del libro, e non mancate neanche quest'anno intorno alla nostra fiera.
Una parola sul tema ci è già stata scritta: siamo molto dispiaciuti di aver urtato e ferito sensibilità, e non vorremmo. Vogliamo ribadire che questo tema è un tema che fa parte del DNA di più libri più liberi. Sulla violenza alle donne, sui diritti delle donne, sulla parità di genere, abbiamo creato in qualche modo un'attenzione, un Focus su questo palco da questa manifestazione, da 15-20 anni fa, quando non se ne parlava, e quest'anno ci sono tantissimi incontri con grandissimi scrittori dedicati a questo tema. Questo è il primo punto a sottolineare.
La seconda cosa è che, naturalmente, ripeto, ci dispiace molto di aver ferito, ma noi crediamo nel valore del dibattito, del valore dell'ascolto, purché civile e forse non sempre quello che è avvenuto nell'ultimo periodo nei confronti della nostra direttrice Chiara Valerio si è tenuto entro questi confini. Ma siccome di conflitti ce ne sono già tanti nel nostro mondo, ne parleremo anche da questa fiera. Noi vorremmo che da oggi da qui, negli oltre 700 incontri che si svolgeranno in queste sale, con 1800 relatori, con 2000 giornalist i, molti di voi sono già in sala che racconteranno la nostra manifestazione, si parlasse solo e unicamente di grandi protagonisti di questa manifestazione, i libri. Credo che sia davvero importante aver dedicato queste giornate a Giulia Cecchetto e Michela Murgia, e cioè come dobbiamo guardarci di fronte alla dimensione del patriarcato, ieri la sentenza di condanna. Quindi come si affronta anche sotto quel punto di vista, visto che avete voluto appunto dedicare per la seconda volta questo caso a questa fiera parlandone, confrontandoci, cercando di fare del nostro meglio per trattare in maniera seria un tema così delicato. Bisogna cambiare, dobbiamo cambiare mentalità, dobbiamo farlo prima di tutti, gli uomini. Chiedo se le parole che ha detto non rendono ancora più grave, in un certo senso, lo scivolone che è stato fatto sul caso Caffo. Le rinunce anche poche sono sempre dolorose, quando si parla di una fiera del libro, dove in realtà la prospettiva sarebbe quella di un confronto totale, ma chiaramente, come qualunque altra atteggiamento, posizione civile, rispettiamo pienamente. Non capisco molto bene questo ragionamento sulle scuse che non sono state accettate. Le scuse sono scuse, e credo che di fronte a queste, forse bisognerebbe smetterla di litigare e cominciare a ragionare e a confrontarsi.””