Chiedere le dimissioni di un’indagata non è colpevolismo giustizialista
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Chiedere le dimissioni di un’indagata non è colpevolismo giustizialista

Chiedere le dimissioni di un'indagata non è colpevolismo giustizialista

Quest'idea che, di per sé e a prescindere da ogni circostanza di diritto o di fatto, le richieste di dimissioni per ministri e parlamentari indagati siano un cedimento al colpevolismo giustizialista – la questione si riproporrà quest'oggi a proposito del voto di sfiducia alla Camera contro Daniela Santanchè – è uno dei tanti effetti collaterali della perniciosa confusione tra giustizia e , che è il peccato originale della Seconda Repubblica.
In principio fu Tangentopoli, con la sua pretesa eversiva di bonificare il sistema dei partiti dal malaffare conferendo a quel pezzo “non terzo” del potere giudiziario – la magistratura inquirente – un ruolo analogo a quello che nella teocrazia iraniana spetta il Consiglio dei Guardiani, cioè la sovrintendenza sulla…

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