CINQUE MINUTI: CONTE ZITTISCE VESPA E ARRIVA LA STANDING OVATION DELL'ITALIA SILENTE
La sfida tra Giuseppe Conte e Bruno Vespa sul vivo
Nella sera di ieri, Rai1 ha ospitato uno dei momenti più caldi dell'anno: Giuseppe Conte, leader del M5s, è stato protagonista di un acceso dibattito con Bruno Vespa sul programma TV “Cinque Minuti e Porta a Porta”. Ilclima era celle tra il freddo e l'asfissiante, tanto da far cadere la decisione di definire Vespa come “portavoce” della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, dalle opposizioni.
Durante l'intervista, Conte non si è lasciato sfuggire l'opportunità di esprimere la sua forte critiche contro il governo, che inaspettato ha suscitato l'aggressività del conduttore. “Questo governo è una vergogna nazionale e internazionale”, ha affermato, “sta cancellando tutta la legalità internazionale. Per cosa? Per rimpatriare un criminale e un boia? Domani mattina tutti gli stupri, tutti i crimini efferati, le nefandezze che questo criminale commetterà in Libia chiameranno come complice morale la presidente del Consiglio.” Le parole di Conte hanno lasciato senza parole Vespa, che si è mostrato visibilmente disorientato e infastidito.
La rivincita contro Giovanna Meloni, Presidente del Consiglio
La scena si è aggravata quando Vespa ha cercato di difendere a spada tratta la presidente del Consiglio, e Conte non si è più tesi a spiegare che “l'ha già detto, non vale nulla”. L'ex Presidente del Consiglio è stato categorico e deciso, non lasciando spazio a compromessi. La tensione era palpabile e la platea è stata più che mai coinvolta, con gli spettatori della televisione a sentire la propria idea sulla questione.
Sul social, la reazione è stata unanime: gli utenti hanno applaudito non solo gli iltivi nemici di Fitori nonché hanno espresso la loro approvazione per la determinazione con la quale Conte ha difeso le sue idee. La standing ovation è arrivata da quanti non votano per il Movimento Cinque Stelle, sorprendendo persino gli stessi sostenitori di Meloni. Nella critica situazione, non si poteva fare altro che applaudire la determinazione di Conte.
L'articolo originale è pubblicato sul blog di Bubino.