CINZIA PINNA, GLI ULTIMI AGGIORNAMENTI E IL COMMENTO SUL CASO
Mauro Valentini e gli altri esperti stanno discutendo del caso di Emanuele Ragnedda, che ha ucciso Cinzia Pinna in una notte di settembre. Valentini sottolinea la debolezza della versione della “difesa” espressa dall’accusato e la sua non credibilità.
Secondo Valentini, Ragnedda non è credibile nel suo racconto, poiché dopo l’omicidio ha cercato di occultare il cadavere e di pulire la scena del crimine. Inoltre, la sua fuga rocambolesca a bordo di un’imbarcazione sembra essere un gesto irrazionale e non pianificato.
Il dottor Marco Strano concorda con Valentini, sottolineando che Ragnedda potrebbe aver assunto sostanze stupefacenti che hanno alterato la sua emotività e lo hanno portato a commettere l’omicidio. Strano ipotizza che la fuga di Ragnedda potrebbe essere stata una fuga psicologica dettata dalla sua mente, che riteneva insopportabile lo scenario del momento.
La dottoressa Simona Ledda sottolinea che Ragnedda potrebbe aver continuato ad assumere sostanze dopo l’omicidio, il che lo avrebbe portato a perdere il senso della realtà e a sottovalutare le conseguenze delle sue azioni.
In sintesi, gli esperti ritengono che Ragnedda sia un assassino disorganizzato, che ha agito sotto l’influenza di sostanze stupefacenti e che la sua fuga sia stata un gesto irrazionale e non pianificato.
