Cisgiordania, spari e aggressioni durante la raccolta delle olive
Negli insediamenti della Cisgiordania, l'esercito israeliano e i coloni aggressivi attaccano i contadini palestinesi durante la raccolta delle olive. In un recente episodio, un gruppo di coloni a Susya, nella regione di Masafer Yatta, ha attaccato con bastoni contadini palestinesi e attivisti internazionali durante la raccolta. Una donna, un'anziana attivista israeliana pro-palestinese, è stata ferita mentre stava supportando i coltivatori.
Nel villaggio di Turmusayya, vicino a Ramallah, l'esercito ha interrotto la raccolta, ha confiscato documenti sia dei coltivatori palestinesi che degli attivisti internazionali e successivamente ha sparato a scopo intimidatorio per impediire a tutti di riprendere la raccolta con gli smartphone.
Questo tipo di violenze e aggressioni è una pratica comune dell'esercito israeliano e dei coloni contro i contadini palestinesi durante le raccolte delle olive, che è un'importante attività economica e culturale per la comunità palestinese. L'assenza di un'azione coerente da parte delle autorità israeliane per porre fine a queste violenze e agire contro gli aguzzioni è una fonte di grande preoccupazione e orgoglio tra la comunità palestinese e gli attivisti internazionali.
Il costo umano e materiale delle violenze è inaccettabile, e l'esercito israeliano e i coloni devono rispondere delle loro azioni. La lotta contro le violenze e la discriminazione è essenziale per raggiungere una pace stabile e duratura in Medio Oriente.
La razionalizzazione delle azioni del colonialismo e dell'esercito israeliano, come l'utilizzo di armi per intimidire la popolazione palestinese, è una pratica inaccettabile che viola i diritti umani fondamentali. E' necessario agire contro queste violenze e agire in favore della pace e della giustizia per tutti i Palestinesi e per Israele.