Come funziona ChatGPT, da dove prende i dati e come scovare chi “bara” con l’intelligenza artificiale
Prima regola: mai fidarsi di ChatGPT. Come tutti i chatbot dotati dell’intelligenza artificiale, il programma di OpenAI simula il modo in cui gli umani si esprimono ma bisogna fare attenzione.
ChatGPT replica spesso alle richieste degli utenti con la risposta più probabile, non sempre con quella corretta. E questo deriva da come è stato sviluppato: la sua versione più recente, GPT-3, è stata addestrata a partire dal 2021 su centinaia di miliardi di parole reperite dagli archivi web Common Crawl, WebText2, Google Books1/2 e Wikipedia.
Il programma quindi non sa ma cerca tra un’infinità di informazioni e poi prova a rispondere. Tuttavia, come spiegato in un recente webinar dell’International Center for Journalists, bisogna essere consapevoli – almeno in questa versione –…