Come sono cresciuti gli extraprofitti delle banche su cui il governo continua a litigare

Come sono cresciuti gli extraprofitti delle banche su cui il governo continua a litigare

Come sono cresciuti gli extraprofitti delle banche su cui il governo continua a litigare

Il governo italiano ha deciso di non applicare una tassa sugli extraprofitti delle banche, ma ha chiesto un contributo di 5 miliardi di euro per finanziare alcune misure a tutela delle fasce più deboli. La decisione è stata presa dopo lunghe discussioni all'interno della maggioranza di governo, con la Lega che sostiene la necessità di chiedere alle banche di dare una mano, visti i loro guadagni record degli ultimi anni, e Forza Italia che si oppone a qualsiasi prelievo forzoso.

Il contributo di 5 miliardi di euro sarà utilizzato per finanziare alcune misure previste nella legge di bilancio, come ha annunciato il premier . La decisione è stata presa dopo che il governo ha valutato le condizioni di mercato che hanno permesso alle banche di ottenere profitti record, grazie anche alle politiche della Banca Centrale Europea e del governo.

La FABI, la Federazione Autonoma Bancari Italiani, ha messo in fila alcuni dati che mostrano come gli utili delle banche siano cresciuti esponenzialmente negli ultimi anni, passando da 15 miliardi di euro negli anni precovid a 46,6 miliardi di euro nel 2024. La maggior parte di questi utili proviene dal margine di interesse, cioè dalla differenza tra gli interessi che le banche incassano sui prestiti e quelli che pagano sui depositi.

La polemica sulla tassazione degli extraprofitti delle banche è stata accesa, con la Lega che sostiene la necessità di chiedere alle banche di dare una mano e Forza Italia che si oppone a qualsiasi prelievo forzoso. Il governatore della Banca d'Italia, Fabio Panetta, ha sottolineato che il sistema bancario italiano è solido e redditizio, e che i ricavi delle banche devono essere investiti in e innovazione per sostenere la crescita.

Non tutti, però, hanno pareri positivi sull'accordo raggiunto tra il governo e le banche. L'ex direttore dell'Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, ha sostenuto che se lo Stato ritiene che sia giusto tassare i profitti delle banche, allora dovrebbe farlo senza contrattare con le banche stesse.


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