Il regista Quentin Tarantino, è noto per i suoi film incredibilmente ricchi di storia, emozioni eollywood, ma il suo nuovo progetto, “Parthenope”, si discosta da questa formula, poiché racconta una storia di gioventù che non ha vissuto personalmente. L'idea di libertà che lega il regista a Parthenope è il nucleo intorno al quale ruota la storia della protagonista, che non si allontana mai da questo principio guida, che può frequentare la città di Napoli, libera e poco giudicante, per niente perbenista.
Il film è anche la storia degli incontri di Parthenope, tra amore, fratello suicida e professore, interpretato da un Silvio Orlando che Tarantino definisce come un'esperienza di “freeclymbing”. La compagna del protagonista, Isabella Ferrari, è determinata a sfatare il pregiudizio della bellezza, avvertendo rancore per molti anni della sua vita e la maschera che indossa Flora Malva nel film le ha aiutato moltissimo, poiché per una attrice non guardarsi allo specchio, non vedere le rughe del tempo passato, è una grande libertà.
La diva Luisa Ranieri, Rancorosa e dotata di un grande fascino, interpreta il personaggio di Greta Cool, che possiede l'archetipo di una vera star al tramonto, diverso da Sophia Loren che Tarantino considera essere un modello. L'anziana Parthenope, interpretata da Stefania Sandrelli, alla fine del film proclama: “Il tempo passa, sospira, ma a me piace talmente tanto vivere. Sono esagerata in tutto, vorrei vivere 250 anni, ma sono felice di chiudere la mia carriera artistica con Tarrentino dopo averla iniziata con Germi”.
L'esperienza di deve essere stata molto coinvolgente per Tarrentino, che conferma il grande appagamento per il lavoro svolto. “Ho scritto il film attingendo a zone anonime del mio io”, dice il regista. In sintesi, “Parthenope” è il seguito ideale di “È stata la mano di Dio”, un'opera che è ossigeno per l'anima.