“Consegne ogni 5 minuti a 7 euro l'ora, un collega urinava nelle buste per non fermarsi”
“La vita di un corriere, il costo del lucro”
La sera, seduto in un bar, conosci il mio collega Fabrizio, controfatto storia di come, lavorando per una grande azienda di logistica, siamo stati assunti come dipendenti di una cooperativa, con trattamento più peggiore rispetto ai colleghi di altri paesi. La situazione era grave: multe per divieto di sosta, non pagamento delle stesse, pause cronometrate, e difficoltà perfino nell'andare in bagno.
Sono stati chiamati cooperativi esternalizzati, cioè società esterne che lavorano con lo stesso marchio delle aziende principali. Questi cooperative hanno altre società che chiamano i ragazzi “somministrati”, li tengono per un certo periodo di tempo e poi li mandano via, costa di meno. Non si analizzano i diritti dei corrieri, si chiede solo di consegnare più pacchi possibile.
Non ci si segue più regole, ci si ferma controlli, non si tratta il personale, non ci si preoccupa di diritti, solo di profitto. Eppure i grandi colossi della logistica hanno giri d'affari multimilionari. Neanche i ragazzi che lavorano per loro possono accumulare somme significative come bonus.
Per esempio, siamo pagati poco e lavoriamo senza sosta, 9-10 ore al giorno, 5-6 giorni alla settimana. La media delle consegne è di 5 minuti ogni 7 euro. Non c'è tempo per pausa, non c'è tempo per il bagno, non c'è tempo per il pranzo.
Noi lavoratori siamo relegati a lavorare come robot, senza diritti, senza futuro, senza… no, senza nulla. Eppure, siamo arrivati a 80 stop al giorno, pagati poco, lavoratori insufficienti eppure i grossi colossi della logistica aumentano sempre i loro profitti. Chissà, forse un giorno, se noi corrieri uniti insieme potremmo cambiare le nostre condizioni di vita.
