Consulta, blitz fallito della maggioranza. Gasparri: “Da sinistra attentato a organi costituzionali”
Negli ultimi giorni, i capigruppo dei partiti di maggioranza avevano inviato un messaggio ai loro parlamentari per richiedere la presenza obbligatoria in aula nella giornata del 8 ottobre. L'obiettivo era quello di eleggere il giudice della Corte Costituzionale mancante, indicando il consigliere giuridico di Palazzo Chigi, Francesco Saverio Marini. Tuttavia, una “talpa” nella chat di Fratelli d'Italia aveva fatto emergere la comunicazione riservata, portando le opposizioni a elaborare una strategia comune e a decidere di non partecipare allo scrutinio per evitare di aiutare il centrodestra nel voto segreto e raggiungere il quorum dei tre quinti.
A seguito di ciò, i partiti che sostengono il governo hanno dovuto rendersi conto di non avere i numeri sufficienti per eleggere Marini e hanno deciso di votare scheda bianca, rinviando la decisione alle prossime tornate. Il centrodestra si è difeso sostenendo di aver compiuto un atto di rispetto istituzionale di fronte ai “ricatti della sinistra” che vorrebbe imporre le sue decisioni sulla maggioranza.
In un'intervista, il capogruppo M5S, Patuanelli, ha parlato di “blitz sventato”, mentre la segretaria del Pd, Elly Schlein, ha chiesto l'apertura di un confronto più ampio sul tema. Inoltre, a dicembre andranno eletti altri tre giudici della Consulta.
Secondo il capogruppo M5S, ci si aspetta che il centrodestra accetti di dialogare perché finora hanno rifiutato di farlo con la prima forza di opposizione. Lui ritiene che la sinistra abbia offeso le istituzioni e che i partiti di opposizione sospettino che ci sia un'urgenza dietro l'elezione di un nuovo giudice costituzionale.
La sinistra, tuttavia, sostiene che non ci sia stato alcun blitz fallito, ma piuttosto un'offesa alle istituzioni. La deputata Pd, Schlein, chiede di aprire un confronto più ampio sul tema e di garantire il plenum della Corte Costituzionale.
Inoltre, il capogruppo M5S ritiene che non si può prescindere dal fatto che ci debba essere una condivisione su chi si vota e che si debba garantire la serietà e la terzietà all'interno di quell'organo. La maggioranza, tuttavia, sostiene che non ci sia stata alcuna condivisione e che si sia trattato di una forzatura senza dialogo.
Infine, il capogruppo M5S ringrazia la “talpa” delle chat di Fratelli d'Italia che ha sventato eventuali assist alla maggioranza, permettendo alle opposizioni di percepire cosa stava succedendo.