Conte: “Disastro annunciato sulla sanità. Si vuole favorire il privato?”

Conte: “Disastro annunciato sulla sanità. Si vuole favorire il privato?”

“Conte: ‘Disastro annunciato sulla sanità. Si vuole favorire il privato?'

Siamo di fronte a un disastro annunciato per la sanità. Nonostante il rapporto Gimbe evidenzi le misure annunciate non dispongano di risorse sufficienti, stiamo assistendo a un finanziamento progressivo che alla lungo andare farà sempre più male, soprattutto alla sanità pubblica. È necessario pagare i nostri medici, altrimenti se ne andranno all'estero. Dobbiamo raddoppiare l'indennità di specificità per coloro che lavorano nella sanità pubblica, specialmente nel pronto soccorso, dove i pazienti preferiscono tornare a casa se non hanno bisogno di interventi urgenti. Non è stata ancora fatta menzione delle liste d'attesa per gli esami diagnostici e per qualsiasi intervento. Questo è un diritto costituzionale offerto a tutti, oggi offerto solo a pochi, con alti salari e assicurazioni, che possono accedere alla sanità privata. C'è un disegno preciso dietro favorire la sanità privata a scapito di quella pubblica, il che contrasteremo fermamente.

Inoltre, stiamo assistendo a un personale sanitario stressato da turni massacranti e frustrato, non gratificato neppure dal punto di vista della remunerazione. Nonostante ciò, i cittadini attendono in file e addirittura 4,5 milioni di persone rinunciano alle cure per motivi economici. Siamo di fronte a un disastro sociale, con il record assoluto di cittadini in povertà assoluta: 5,7 milioni, 4,5 milioni che rinunciano alle cure. Il governo non si rende conto della realtà del paese.

In questo contesto, il disastro annonciato sulla sanità è annunciato e la legge di bilancio è assolutamente inadeguata. In risposta, stiamo lavorando al processo Costituente, che comprende proposte importanti sull'argomento della sanità, volta al rafforzamento della sanità pubblica. La legge 78, che istituì il Servizio Sanitario Nazionale, è un esempio di ciò. La salute è un diritto fondamentale, riconosciuto a tutti, come stabilito dall'articolo costituzionale.”