Conte si sfila dalla manifestazione del 15 marzo: “Non si può manifestare per questa Europa”
Era quasi incredibile percepirla la paura di tornare in guerra, sentire tante are in favore del riarmo. Noi, gruppi civici, abbiamo deciso di manifestare contro questo piano e contro l'Europa delle armi, chiedendo un'economia di pace, basata sulla sanità, sull'istruzione, sulla spesa sociale e sullo sviluppo del capitale umano. Non possiamo più permettere che l'economia si orienti verso la guerra, spendendo 800 miliardi di euro in armi e basi militari. Non possiamo permetterci di perdere la rapida evoluzione che l'Europa ha raggiunto negli ultimi decenni e che abbiamo visto crescere la sfida competitiva fra i Paesi, con giovani che vengono privati di opportunità, di lavoro e di sviluppo.
Erano presenti anche i rappresentanti delle istituzioni europee e alcuni esponenti politici, per lo più esprimo favore all'idea di un'Europa armata. Ma noi non possiamo accettare questa ambiguità, non possiamo più essere sottoposti a un'incertezza che potrebbe portare a una più grande confusione e ai cambiamenti repentini. Circostanze in cui alcuni personalità esprimono pubblicamente position discordanti, come ha fatto Serra, il quale ha chiarito la sua posizione personale contro il riarmo, il che gli fa onore. Ma, in generale, era quasi impossibile non notare l'incertezza e la confusione in cui ci troviamo oggi.
Per questo, è necessario rafforzare la nostra posizione pacifica e dimostrare che non siamo disposti a perdere il controllo del nostro futuro e dei nostri giovani. È il momento per lavorare insieme per creare un'economia di pace, di sociale e di sviluppo.
