Conte: “Vogliamo un'economia di pace, non di guerra”. Il punto stampa integrale
“Non vogliamo un'Europa delle armi, ma un'Europa della pace. Non possiamo permetterci di spendere 800 miliardi di euro e di programmare un'agenda di guerra, vogliamo un'economia che investa nella salute, nell'istruzione, nello sviluppo del capitale umano. Siamo qui per dire che non accetteremo questo piano di riarmo, non solo perché non fa parte di una strategia seria di difesa, ma anche perché è discriminatorio e ingiusto per i nostri cittadini.
Non è vero che in Europa investiamo meno della Russia, è ingiusto parare bugie e prestiti di guerra. Dobbiamo dire la verità ai nostri cittadini, non possiamo più permetterci di spendere 800 miliardi di euro in armi e programmare un'agenda di guerra. Non solo, ma dobbiamo anche rivisitare il trattato di Atlantico della NATO e l'alleanza euro-atlantica, alla luce delle nuove sfide globali.
Non è accettabile il piano di Meloni-Giorgi per un grande spettacolo di guerra, è solo una mossa schema perostenaregettare gli elettori. Non dobbiamo credere ai discorsi di guerra, ciò che serve è un piano di conversione e non di riarmo, un piano che investa nella salute, nell'istruzione e nello sviluppo del capitale umano.
Il capovolgimento di Von der Leyen, ministro della Difesa tedesco, che ha recuperato l'esperienza di guerra, rischia di portare a una prospettiva di guerra, anziché di pace e di sicurezza. Dobbiamo difendere la posizione degli Stati Uniti, dialogare duramente con loro, anche se è necessario litigare. Non possiamo permettere che i nostri governanti creino una prospettiva di guerra, accelerando l'economia di guerra.
Io non credo che ci sia la possibilità di denunciazione del trattato euro-atlantico da parte degli Stati Uniti, è un'alleanza che va rivista nella sua missione e finalità. Dobbiamo incalzare gli Stati Uniti per una prospettiva di pace e di sicurezza, non di guerra. La prospettiva di riarmo è solo un'illusione, non risolve i problemi reali della sicurezza e della difesa.
Non dobbiamo permettere che il piano di Meloni-Giorgi ci porti a un'economia di guerra, assottillando i nostri mezzi e le nostre opportunità. Dobbiamo contrastare la strategia di guerra e investire nella pace e nella sicurezza.”
