Corsico (Luiss): «L’Italia di Dante e quella di oggi non così distanti come potremmo pensare»
«Cominciamo con un paradosso. L’Italia di Dante — o, più in generale, l’Europa di allora — e l’Italia di oggi non sono così distanti come potremmo pensare. Il senso di continuo cambiamento politico, di un territorio frammentato in città grandi e piccole spesso in conflitto tra loro, è un’eredità diretta dell’epoca dei Comuni e delle Signorie, quando l’Italia era un mosaico di stati concorrenti. Questo retaggio di rivalità, questa difficoltà a unirsi attorno a uno scopo comune, è qualcosa che gli italiani riconoscono ancora oggi. Dante crebbe in questo mondo turbolento, e nei suoi scritti rese evidente che tali divisioni non erano solo politiche, ma anche morali — il segno di una società in perenne tensione con sé stessa». Così Fabio Corsico, Direttore al master in family business Luiss e prof allo IE (università de empresa) di Madrid e Parigi, nel suo intervento alla Luiss di Roma per il lancio del libro di Santiago Iñiguez de Onzoño ‘Dante in the workplace: how leaders can avoid the seven deadly’- ‘Dante sul posto di lavoro: come i leader possono evitare i sette peccati capitali’. Nel convegno, introdotto dal rettore della Luiss Paolo Boccardelli e dall’ambasciatore spagnolo in Italia Miguel Fernández-Palacios, oltre a Corsico e all’autore del libro è intervenuto Guido Maria Brera, Chairman of Kairos Partners SGR & Co-founder del Karios Group.

