Corteo per la Palestina a Roma: “Attacchi a Unifil? Parole di Crosetto vergognose”
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Corteo per la Palestina a Roma: “Attacchi a Unifil? Parole di Crosetto vergognose”

Corteo per la Palestina a : “Attacchi a Unifil? Parole di Crosetto vergognose”

“Ecco il corteo per la Palestina a : ‘Attacchi a Unifil? Parole di Crosetto vergognose'. Stiamo raccolgendo fondi per raccogliere i fondi per questa famiglia palestinese, che è stata sfollata e ora ha bisogno di acquistare una tenda a causa dei rincasi dei prezzi che sono saliti a 1000 euro l'unità. Ieri sera, ho parlato con un mio amico infermiere che lavorava al Shifa, dopo che lo Shifa è stato assaltato e distrutto, lavora ora in un ospedale del Nord e mi dice che manca la città incessantemente. Dovrebbero passare la notte a ventilare i neonati a mano, non hanno accesso all'acqua per lavare i bambini quando nascono e sono assediati da 7 giorni e non possono uscire dall'ospedale. Da un anno che siamo con il popolo palestinese nella sua Resistenza, siamo tutti azionisti, lo abbiamo detto all'inizio del 7 ottobre che no, fino a quando non ci sono bombe su Gaza, Ed ora su tutto il Medio Oriente, noi continueremo a scendere in piazza. Ieri abbiamo visto Meloni e Crosetto per la prima volta utilizzare crimini di guerra quando sono state attaccate alle basi dell'Unifil, ma di fronte a più di 42.000 civili palestinesi uccisi, non hanno preso parola e non hanno condannato questo genocidio. È vergogna che quando noi diciamo che la vita dei palestinesi per l'Italia non conta, il genocidio del popolo palestinese è considerato un genocidio di serie Z, quelle dichiarazioni del governo Meloni. Lo hanno dimostrato perché quando le truppe italiane vengono colpite con armi italiane, allora si prendono posizioni, quando più di un anno sono i palestinesi morti. Si tace. Noi abbiamo preferito sentire queste parole, anche molto prima della morte di 42.000 palestinesi, il ferimento di più di 100.000, la morte di più di 18.000 bambini, 14.000 donne, la distruzione delle sedi delle Nazioni Unite, delle scuole delle Nazioni Unite, degli ospedali, delle autoambulanze. Purtroppo Israele non ha mai rispettato solo una risoluzione D delle Nazioni Unite, non ha mai rispettato la legalità internazionale. Comunque meglio tardi che mai, stiamo dalla parte del nostro governo, dell'Unione Europea e della NATO, che hanno le mani macchiate di sangue. Ciò che chiediamo è che venga imposto un embargo sui progetti di armi di far parte di questa macchina genocida. Chiediamo che vengano interrotti gli accordi politici, economici, militari, accademici e diplomatici con Israele, perché Israele deve essere isolata. Israele deve essere processata. Riteniamo un'ipocrisia che ci siano cittadini israeliani con cittadinanza italiana che prendono parte a un genocidio. Abbiamo riconosciuto lo Stato di Israele 76 anni fa e diciamo due stati per due popoli, allora perché non riconosciamo lo Stato di Palestina? La pace è facile: basta applicare le centinaia di risoluzioni delle Nazioni Unite e rispettare la legalità internazionale. Ciò che noi non ha fatto oggi, due stati, due popoli, non è possibile appunto perché non abbiamo un'integrità territoriale, abbiamo una Cisgiordania piena di insediamenti illegali, ci sono più di 800.000 coloni, una Cisgiordania completamente divisa da Gaza, una Gaza completamente distrutta, affinché nasca uno Stato palestinese ci devono essere dei confini ben precisi, ci deve essere [].”


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