Cosa sappiamo dello spionaggio ai danni del comunicatore politico Francesco Nicodemo

Cosa sappiamo dello spionaggio ai danni del comunicatore politico Francesco Nicodemo

Cosa sappiamo dello spionaggio ai danni del comunicatore politico Francesco Nicodemo

Il caso Paragon si aggrava: un altro spiato con il software spia Graffite. Questa volta la vittima è Francesco Nicodemo, un comunicatore politico che lavora con il Partito Democratico e ha curato numerose campagne elettorali per candidati di centrosinistra. Il messaggio di WhatsApp che avverte Nicodemo dell'intrusione nel suo telefono è la prova che qualcuno ha messo Paragon sul suo dispositivo. La domanda non è se Nicodemo sia stato spiato o no, ma chi possa averlo fatto e perché. La cosa è ancora più grave perché Nicodemo è un personaggio “politicamente esposto” e spiare lui significa avere accesso alle strategie dei partiti d'opposizione. Il centro di ricerca Citizen Lab sostiene che spiare Nicodemo vuol dire spiare i politici con cui parla, quindi è un attacco alla democrazia. Il caso solleva interrogativi sulla legittimità dell'uso di strumenti di sorveglianza e sulla responsabilità di chi li utilizza. Se nessuno chiede conto di questi abusi, significa che vale tutto e che chi decide di spiare illegalmente qualcuno si sente legittimato a farlo. La questione è: se possono spiare una persona come Nicodemo, perché non dovrebbero poter spiare chiunque?


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