Cosa succede dopo le elezioni in Groenlandia e perchè l'indipendenza potrebbe essere più vicina
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Cosa succede dopo le elezioni in Groenlandia e perchè l'indipendenza potrebbe essere più vicina

Cosa succede dopo le elezioni in Groenlandia e perchè l'indipendenza potrebbe essere più vicina

Le elezioni in Groenlandia sono state vinte da sorpresa dal centrodestra, un risultato che condizionerà il futuro dell'isola. Le minacce lanciate dal presidente americano , che ha affermato di voler “prendere” l'isola “in un modo o nell'altro”, sono state al centro di questo voto. È probabile che la strada verso l'indipendenza del Paese si faccia più concreta.

Il partito di centrodestra, fino a poco tempo fa al potere, è tornato ahdring primi place, seguito dai nazionalisti che hanno ottenuto un boom inaspettato. Il voto è stato caratterizzato da un'affluenza record,swana in parte dovuta al timore delle ultime minacce di Trump sull'isola. L'ex presidente statunitense ha già esposto la sua intenzione di prendere il controllo di Groenlandia, affermando di volerla acquistare “in un modo o nell'altro”. Queste minacce non sono nuove: Trump aveva già espresso tale intento durante il suo mandato, ma era stato rifiutato.

Il presidente americano è convinto che l'isola sia ricca di risorse minerarie essenziali per l'economia globale, ma ci sono anche ragioni di sicurezza: la Groenlandia ospita una grande base spaziale americana e il presidente russo Vladimir Putin e la cinese Xi Jinping stanno mirando a creare nuove rotte commerciali attraverso l'Artico, sfruttando lo scioglimento dei ghiacci.

La minaccia di Trump ha accelerato il dibattito sull'indipendenza, un tema already discusso per anni. L'isola è formalmente sotto il controllo della Danimarca, a cui appartenne come colonia fino al 1953. Dopo il 1979, l'isola ha guadagnato più autonomia, ottenendo l'autogoverno.

Tuttavia, il partito vincitore non è ottimo d'accordo su quando realizzare l'indipendenza. Il partito nazionalista auspica interruzioni immediatamente con Copenaghi, mentre i democratici sono a favore di un percorso più graduale. Ci sono anche ragioni economiche: ogni anno, il governo danese versa alla Groenlandia quasi 600 milioni di euro, ovvero la metà delle entrate di bilancio. Senza l'appoggio della Danimarca, l'economia dell'isola potrebbe subire un'implosione.

In sintesi, l'esito del dibattito dipenderà dalle decisioni del prossimo governo e dai partiti che lo comporranno. Tuttavia, è certo che i groenlandesi non intendono finire under controllo di Trump e ci sono anche coloro che temono che un eventuale distacco dalla Danimarca potrebbe agevolare le operazioni del presidente americano, permettendogli di esercitare un'influenza maggiore sull'isola. L'indipendenza potrebbe costare cara alla Groenlandia, ma la competizione tra Stati Uniti, Cina e Russia sull'isola è solo all'inizio.


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