Cos’è il Mercosur, cosa cambia per l’Italia e perché la Francia si oppone – Eurofocus podcast, Adnkr

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Cos’è il Mercosur, cosa cambia per l’Italia e perché la Francia si oppone – Eurofocus podcast, Adnkr

L’accordo di libero scambio fra l’Unione Europea e il Mercosur, un blocco di paesi dell’America Latina, sta dividendo l’Europa. Da un lato, ci sono le opportunità per imprese e consumatori, mentre dall’altro, ci sono le paure degli agricoltori e degli ambientalisti. La Commissione Europea spera che le nuove garanzie interne siano sufficienti a convincere Parigi e gli altri paesi scettici, ma il cammino verso la ratifica dell’accordo resta complesso.

L’accordo di libero scambio fra l’Unione Europea e il Mercosur è il più vasto mai siglato dall’UE con un mercato integrato di 780 milioni di consumatori. Il trattato prevede l’eliminazione progressiva dei dazi sul 91% dei prodotti scambiati, il che significherebbe esportazioni più elevate per l’Europa, in particolare per settori come l’automobilistico, la meccanica, la chimica e la farmaceutica. Il Mercosur, d’altra parte, otterrebbe un maggiore accesso al mercato europeo per prodotti come la carne bovina, il pollame, lo zucchero, il riso, il miele e la soia.

Tuttavia, l’accordo non è esente da critiche. La Francia, in particolare, è un forte oppositore dell’accordo, temendo un afflusso di carne e pollame a basso costo prodotti con standard ambientali e sanitari meno severi. Anche altri paesi, come la Polonia e l’Irlanda, hanno espresso riserve, mentre l’Italia ha mantenuto una posizione ambigua. La Commissione Europea ha proposto un compromesso per superare le resistenze, che include un atto giuridico interno non negoziato con i partner sudamericani che rafforza le clausole di salvaguardia per i prodotti agricoli europei sensibili.

Per l’Italia, l’accordo con il Mercosur assume una grande importanza, in quanto oltre un milione di posti di lavoro dipendono dagli scambi con il Mercosur. Le industrie italiane che potranno trarre beneficio dall’accordo includono quella macchinari, automobilistica e componentistica, nonché l’agroalimentare, con prodotti come vino, olio d’oliva, pasta e formaggi protetti da 57 nuove indicazioni geografiche.

Tuttavia, se le garanzie proposte dalla Commissione Europea non saranno ritenute sufficienti, soprattutto dalla Francia, il negoziato rischia di impantanarsi di nuovo. L’opposizione dei sindacati agricoli e delle forze politiche contrarie al libero scambio potrebbe tradursi in un veto de facto in Consiglio o in una bocciatura al Parlamento europeo. Ciò potrebbe avere conseguenze negative per l’Unione Europea, che perderebbe credibilità come attore commerciale globale, e per le imprese italiane ed europee, che resterebbero penalizzate da dazi elevati e barriere alle esportazioni.


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