Così LAURA SANTI raccontava la sua vita prima e dopo la malattia: “La resilienza è come la boxe”
Laura Santi si è tolta oggi la vita con il suicidio assistito dopo tanti anni di sofferenza. Nel 2000 una diagnosi di sclerosi multipla degenerativa le ha cambiato l'esistenza. Al principio la malattia non le ha impedito di lavorare, allenarsi in piscina, viaggiare e sposare Stefano Massoli, regista e produttore incontrato a una conferenza stampa. Dal 2015 invece la sua patologia ha inziato a farsi sentire, fino a portarla alla quasi immobilità, con dolori costanti. Questo non le ha impedito anzi ha spinto la giornalista perugina a diventare una attivista e consigliera dell'associazione Coscioni, anche quando offrire il suo volto e la sua voce alla causa del fine vita è diventato sempre più faticoso.
La vediamo qui in una lunga chiacchierata con Giulia Santerini per la serie “Qualcosa di personale” registrata nel novembre del 22, in cui è lampante quanto Laura, come ha scritto nella sua ultima lettera, amasse moltissimo la vita. Rivedere e riascoltare la sua versione dei fatti oggi è importante per capire le sue ragioni, la sua visione e il sogno ancora lontano di una legge più giusta sul fine vita.
