Costruì l'ospedale Cardarelli di Napoli: la figlia Liliana racconta la storia di Alessandro Rimini
Tra il 1930 e il 1934, l'architetto Alessandro Rimini costruì l'ospedale Cardarelli di Napoli, ma la sua storia non era nota a tutti. In memoria del suo progetto, è stata inaugurata una stele tra i viali da lui progettati, alla presenza della sua figlia Liliana e del direttore generale Antonio D'Amore.
Liliana Rimini, figlia di Alessandro, ha raccontato la storia della sua famiglia e del padre, originarie ebrei. Il padre era all'apice della carriera professionale quando, a seguito delle leggi razziali, fuirmsilato da suo lavoro, imprigionato a San Vittore e nel campo di concentramento di Fossoli. Tuttavia, riuscì a fuggire ingannando i tedeschi con un colpo di teatro.
La figlia ha raccontato come suo padre Alessandro Rimini ha visto nascere l'ospedale Cardarelli, dal primo mattone. Lui e sua moglie erano unanime nel dire che la vista di Napoli era bellissima, e che anche i malati guarivano guardando cose bell'e buone come la vista della città. Il padre vinse il concorso nazionale e iniziò i lavori nel 1930, che durarono fino al 1934. L'ospedale divenne una delle strutture più importanti del centro Sud Italia.
Tuttavia, con l'avvento delle leggi razziali, la vita di Alessandro Rimini cambiò drasticamente. All'età di 40 anni, egli era al culmine della sua carriera, ma fu arrestato e portato prigioniero a San Vittore e successivamente a Fossoli. La figlia racconta di come suo padre resistette alle torture e seppe a fingere di essere un prigioniero politico per guadagnarsi la libertà.
Dopo la fuga, Liliana Rimini decise di tornare a Napoli e visitare l'ospedale Cardarelli, realizzato dal suo padre. Non sapeva che non tutti conoscevano il ruolo del padre nella costruzione dell'ospedale, e fu solo in quel momento che comprese l'importanza di questo riconoscimento. Insiste che anche se l'ospedale era destinato a essere un luogo di guarigione, era anche un'eredità dell'abilità e della determinazione del padre dietro ai successi.