Craxi, una ferita ancora aperta. Il testamento e l’incubo: “Essere riabilitato da coloro che mi uccideranno”
«In questo processo, in questa trama di odio e menzogne, devo sacrificare la mia vita per le mie idee. La sacrifico volentieri. Dopo quello che avete fatto alle mie idee la mia vita non ha più valore. Sono certo che la storia condannerà i miei assassini. Solo una cosa mi ripugnerebbe: essere riabilitato da coloro che mi uccideranno». È il testamento di Bettino Craxi, un appunto trovato nella sua camera da letto e scritto due mesi prima di morire, il 19 gennaio del 2000. Riparto da qui. Ho attraversato tutti e 25 questi anniversari e anche quest’anno, il mio omaggio alla tomba di Bettino ad Hammamet l’ho fatto e condiviso con Anna Craxi, in solitudine.
E nel frattempo si accavallavano i ricordi dell’uomo e dello statista insieme, ricordi personali e politici di una stagione…