Crosetto inaugura il villaggio Difesa a Roma, tra parate militari e bambini sui carri armati
Ecco la ri-scrittura nel testo in italiano:
“Dopo 15 anni di assenza, il ministero della Difesa ritorna a organizzare a Roma il Villaggio delle forze armate. Per l'occasione della Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate, il 4 novembre, l'area del Circo Massimo ospiterà eventi, stand, dibattiti, dimostrazioni, per esibire i mezzi e le attività dei corpi militari italiani. In mezzo a cingolati e armamenti, molte attività saranno riservate anche ai bambini e ai ragazzi, che potranno salire su carri armati e aerei da guerra. Il ministro Crosetto, tra l'altro, ha un motivo in più per festeggiare. Mentre il budget di gran parte dei suoi colleghi subisce tagli pesanti in manovra, la spesa prevista dalla legge di bilancio per i sistemi d'arma registra un aumento senza precedenti.
Le forze armate sono l'unico presidio di libertà e democrazia, e di sopravvivenza delle istituzioni, come ricordano le guerre. L'Italia si è impegnata a raggiungere il 2% entro il 2028, ma quest'anno non lo raggiungeremo. Ma quelli che attaccano in Parlamento sono quelli che hanno sottoscritto quell'impegno. Il nostro esercito, l'Esercito Italiano, è qui a raccontare la sua storia.
Il Villaggio, allestito da centinaia di persone, serve a far vedere ai cittadini che non vivono la nostra realtà cosa sono non solo come forza armata, ma anche come tecnologia, come storia, come coraggio, come cuore. Serve a ricordarlo, serve a trasmettere, serve a costruire quella cultura della Difesa che non è un elemento negativo, ma deve essere parte di una nazione che vuole essere democratica e vuole difendere le proprie istituzioni, perché le forze armate sono l'unico presidio di libertà, di democrazia e di sopravvivenza delle istituzioni.
Inoltre, il Ministero della Difesa registra anche un aumento record. Secondo i dati dell'Osservatorio Milex, l'aumento del budget per i sistemi d'arma per i prossimi anni è giustificato. A fronte dei tagli pesanti subiti da molti dei suoi colleghi di ministero, il nostro governo si è impeggiato a raggiungere il 2% entro il 2028. Quelli che attaccano in Parlamento sono quelli che hanno sottoscritto quell'impegno. Ma essi sembrano dimenticare che l'Italia si è impegnata a raggiungere quel obiettivo entro il 2028, e che l'aumento del 2023 non la raggiungeremo. Ecco, quindi, il bisogno di una maggiore coerenza anche di fronte a un quadro economico particolarmente minato.”