Cybersicurezza, Verini (Pd) contro Piantedosi: “Siamo vulnerabili, Meloni chiarisca con trasparenza”
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Cybersicurezza, Verini (Pd) contro Piantedosi: “Siamo vulnerabili, Meloni chiarisca con trasparenza”

Cybersicurezza, Verini (Pd) contro Piantedosi: “Siamo vulnerabili, Meloni chiarisca con trasparenza”

Ecco la riscrittura in italiano:

“La cybersecurity, Verini (Pd) contro Piantedosi: ‘Siamo vulnerabili, Meloni chiarisca con trasparenza', grazie Presidente, senta questa interrogazione. In pratica, è nata a settembre, quando il ministro Crosetto ha pronunciato questa frase in più di un'occasione: i servizi non hanno dato informazioni alla Difesa, cosa che avrebbe creato problemi alla sicurezza del Paese, un'affermazione immensa da parte di un ministro della Difesa che chiamava in causa i servizi, pertanto il delegato ai servizi, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Mantovano. Questa vicenda nasceva a seguito di quell'affermazione sull'onda del caso Striano, Striano Laudati, che un po' quasi impallidisce rispetto a quello che poi è accaduto a e che ha generato questa occasione. È noto ciò che è successo. Il sistema di indagine dello stesso ministro da lei guidato è stato violato, sono stati interrogati 800.000 dati SD, il regista sarebbe stata una società di di proprietà di Enrico Passali, presidente della fondazione della Fiera di Milano. Le dimensioni del sistema violato sono impressionanti. Il pubblico ministero Francesco De Tommasi della direzione distrettuale Antimafia ha parlato di creazione di vere e proprie banche dati parallele vietate, di indagati pericolosissimi, di appoggi ad alto livello, vari ambienti, anche quelli della criminalità mafiosa e dei servizi segreti, pure stranieri. Abbiamo letto che ci sono stati contatti con qualcuno dell'Mossad. Insomma, informazioni sensibili, anche dirottate verso l'estero. Noi siamo allarmati, ministro, e chiediamo al governo di capire cosa è successo. Quest'attività di spionaggio che ha violato le banche dati del nostro Paese, che contengono dati molto sensibili, ha riguardato la finanza, l'impresa, la , persino l'indirizzo di posta elettronica del Presidente della Repubblica. Noi chiediamo di sapere quanto è a rischio la sicurezza del Paese, cosa state facendo per tutelare la sicurezza dei dati, dall'ingerenza della criminalità, da potenziali servizi stranieri. Avete rinviato il consiglio dei ministri, quali conflitti ci sono, fateli sapere al Paese, al Parlamento, il Ministro dell'Interno, prefetto, risponda all'interrogazione illustrata. Grazie, Presidente.

In risposta, il Ministro della Difesa ha detto:

‘Sono in corso indagini da parte della magistratura, a cui spetterà, sotto il profilo penale, accertare il quadro delle responsabilità ed il reale perimetro di attività e di interesse degli indagati. Il quadro degli illeciti che emerge è preoccupante e impone a tutti gli attori del sistema di sicurezza di effettuare ogni accertamento ed ogni approfondimento necessario immediatamente. Incarico il capo della polizia di avviare le consequenziali verifiche interne sull'esistenza di ipotizzati accessi abusive alle banche dati del Viminale, in particolare del CED, o sull'utilizzo illecito delle stesse. All'esito dei primi controlli, l'ipotesi di compromissione delle infrastrutture del CED del Ministero dell'Interno non è risultata. Stato riscontrato. Restano in corso le investigazioni su questi comportamenti ove accertato. Il governo e il Ministero dell'Interno saranno estremamente severi nella stessa severità saranno riservate anche nei confronti di coloro che dovessero risultare responsabili di comportamenti omissivi rispetto ai compiti di controllo e vigilanza già previsti dalle attuali regole di sicurezza.

Ricordo che lo scorso dicembre ho già dato mandato al capo della polizia di procedere all'aggiornamento della commissione tecnica non operativa da decenni incaricata per legge di analisi costanti per garantire standard sempre più elevati nella gestione delle informazioni sensibili. Abbiamo dunque già avviato i lavori per l'implementazione del potenziamento del livello di sicurezza del sistema attraverso la definizione di criteri e misure tecniche più stringenti per l'accesso al CED interforze. Il costante impegno sul versante della Sicurezza Informatica trova ulteriore conferma nell'aver dato concretezza dallo scorso febbraio al servizio per la sicurezza cibernetica nell'ambito del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, presso il quale operano specialisti che curano le attività inerenti alla sicurezza delle reti dei sistemi informativi e delle infrastrutture informatiche in uso al Ministero dell'Interno, in linea con i più aggiornati standard previsti a livello internazionale. Le indagini condotte dalla Procura di Milano dalle quali emerge che reati di cui tratta si sono stati commessi anche nel 2021 e nel 2022 richiamano il complesso e dedicato tema della tutela Cyber delle istituzioni ed il governo fin dal suo insediamento ha evidenziato una forte sensibilità al tema come dimostra la prima legge organica in materia di prevenzione e contrasto al crimine informatico e di rafforzamento complessivo della Cyber Sicurezza Nazionale, approvata con la legge 90 del 2024. Nel contesto di un inasprimento del quadro sanzionatorio penale per i reati informatici più gravi è stato anche rimodulato il reato di estorsione adattandolo alle dinamiche dei programmi informatici dannosi che compromettono i dispositivi digitali a fine di riscatto, il cosiddetto ransomware. Segnalo infine che per il potenziamento delle reti dei servizi e dei sistemi Cyber della pubblica amministrazione abbiamo finanziato con oltre 115 milioni di euro specifiche progettualità che saranno sottoposte ad azione di monitoraggio.

La replica del senatore Verini:

Sì, Presidente, ministro che che dire, non siamo soddisfatti. Non nego che lei, nel suo ambito, leadership non faccia ciò che deve fare, qualcosa ereditato. Ma noi siamo preoccupati, in generale, per questo. Abbiamo chiamato in causa la Presidente del Consiglio, sia per quelle frasi del suo Ministro della Difesa e che interloquiva lo dico tra parentesi con il Sottosegretario delegato ai servizi, ma sia perché lei richiamava l'anno 2021 ma l'allora ministro dell'Innovazione, Collao, parlò ufficialmente dicendo che le banche dati pubbliche per l'90% non avevano gli standard minimi di sicurezza. Siamo in tempi di guerra, siamo in tempi di aggressione economica e finanziaria, il nostro Paese è un Paese vulnerabile da molti punti di vista, anche da quello della Cyber sicurezza. Ci aspettiamo, ministro, se ne faccia interprete lo dica alla sua Presidente del Consiglio che su temi come questi la sicurezza nazionale si venga con trasparenza in Parlamento si dica quanto ha rischiato, quanto rischia il Paese, che cosa si può fare, si coinvolgano le opposizioni su temi come questi, si esca dal non si può uscire dal bunker di Colle Oppio per andare al bunker di Palazzo Chigi con l'elmetto la si smetta con le teorie dei complotti. Tra l'altro a Milano si è proprio si vuole dire questo. Sembra proprio essere un complotto interno alla destra noi non abbiamo chiamato in Antimafia la destra milanese per capire cosa c'è stato dietro quali complotti quali guerre. Non è questo il punto. A noi interessa la sicurezza del Paese, che è a rischio e chiediamo che il governo con trasparenza davanti al parlamento dica cosa si può fare perché, in un momento come questo, l'Italia deve essere protetta. La vulnerabilità del Paese è un interesse nazionale e noi siamo disposti a collaborare. Ma se fateli sul serio non state facendo ””.


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