Da Mattarella richiamo alla Costituzione: io arbitro, non un sovrano che può non firmare leggi sgradite
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Da Mattarella richiamo alla Costituzione: io arbitro, non un sovrano che può non firmare leggi sgradite

Da Mattarella richiamo alla Costituzione: io arbitro, non un sovrano che può non firmare leggi sgradite

“Fortunatamente sono un presidente e non sono un sovrano” che, come ai tempi dello Statuto Albertino, firmava le leggi solo se gli piacevano. In Italia c'è oggi la repubblica, una chiarissima divisione dei poteri e non funziona più così: il capo dello Stato ha il dovere di promulgare le leggi anche se non gli piacciono o non le condivide. Così parlò respingendo tutti coloro che intendono tirarlo per la giacca.  Una precisazione di diritto costituzionale che suona come un monito a quanti lo vedrebbero volentieri non come presidente super partes ma come presidente schierato con l'opposizione.
Il capo dello Stato sfrutta l'occasione di un'udienza con la Casagit, l'assistenza integrativa dei giornalisti italiani, per una difesa della libertà di stampa, definita…

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