Da Paul McCartney a Sting, le star inglesi sul piede di guerra contro AI e governo Starmer
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Da Paul McCartney a Sting, le star inglesi sul piede di guerra contro AI e governo Starmer

L'album di protesta dei produttori musicali contro il piano del governo britannico

Il già noto tema del diritto d'autore e del suo futuro nella era digitale affronta un nuovo fronte, questa volta partendo dall'album di protesta intitolato “The British Government Must Not Legalise Theft To Benefit AI Companies” (Il governo britannico non deve legalizzare il furto di per favorire le aziende di ). L'album, composto da 12 tracce, è una messa a punto dei produttori musicali contro la proposta del governo britannico di riformare il diritto d'autore per favorire l'utilizzo delle tecnologie dell'.

Ogni canzone, letta insieme, forma un messaggio chiaro e univoco: “The British Government Must Not Legalise Theft To Benefit AI Companies” (Il governo britannico non deve legalizzare il furto di per favorire le aziende di Intelligenza Artificiale). Questo slogan è stato ripetuto numerose volte, ma la domanda è: cosa sta succedendo dietro le quinte?

Nel Regno Unito, infatti, il governo ha introdotto una proposta di riforma del diritto d'autore che sarebbe destinata a far diventare obsolete le registrazioni musiche esistenti, lasciando gli artisti senza un futuro. Per fare ciò, il governo britannico intenderebbe trasformare le registrazioni musicali in proprietà intellettuale delle società di intelligenza artificiale, lasciando gli artisti senza diritti né profitti.

L'album “The British Government Must Not Legalise Theft To Benefit AI Companies” cerca di sensibilizzare l'opinione pubblica sull'argomento e di denunciare la proposta del governo britannico come “un piano disastroso per i musicisti e del tutto inutile per l'economia del Regno Unito”. Ed Newton-Rex, organizzatore dell'album, ha annunciato che l'iniziativa è stata coordinata con over 1.000 firmatari, compresi artisti come Damon Albarn, Ed Sheeran e , insieme a scrittori come Kazuo Ishiguro, Michael Morpurgo e Helen Fielding.

La petizione, inoltre, conta la firma di molti altri noti, tra cui scrittori, attori e musicisti che, congiuntamente, affermano che la proposta del governo sarebbe “un piano che non solo metterebbe a rischio il futuro degli artisti, ma anche il futuro della produzione musicale nel Regno Unito”. Il Regno Unito potrebbe essere leader nella ricerca sull'intelligenza artificiale senza compromettere le industrie creative del paese, afferma Ed Newton-Rex.

In questo modo, l'album “The British Government Must Not Legalise Theft To Benefit AI Companies” diventa un documento di mobilitazione contro la proposta del governo britannico, un chiaro appello per proteggere i diritti degli artisti e delle loro creazioni. Questa lotta non è solo un problema del Regno Unito, ma è un tema globale, che riguarda l'industria musicale e creativa in generale.

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