«Da Roma e Boston per lavoro, amo gli Usa ma ho paura: pistole e fucili sono normali, mi hanno minacciato più volte. Trump? Per alcuni cambierà tutto»
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«Da Roma e Boston per lavoro, amo gli Usa ma ho paura: pistole e fucili sono normali, mi hanno minacciato più volte. Trump? Per alcuni cambierà tutto»

«Da e Boston per lavoro, amo gli Usa ma ho paura: pistole e fucili sono normali, mi hanno minacciato più volte. Trump? Per alcuni cambierà tutto»

«Negli Stati Uniti, prima o poi, succede qualcosa che ti ricorda che lì le pistole non sono un'astrazione. Sono reali, vicine, accessibili». Valerio Iannucci ha 27 anni, è romano, e da tre anni vive a Boston, dove insegna e sta terminando un dottorato in Organizzazione Aziendale. Il suo rapporto con l'America inizia presto: nel 2013, a 16 anni, parte per il Michigan con un programma di scambio culturale. «Un anno in una cittadina che sembrava uscita da una ». Da allora negli States ci è tornato più volte: vacanze, Erasmus, lavoro, ricerca accademica. Ma in questo lungo filo di esperienze, racconta a Leggo, c'è sempre stato un rumore di fondo: la paura.

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