dago, il caso sangiuliano, i giornali ‘latitanti’, le corna di totti, il governo meloni e il rischio
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dago, il caso sangiuliano, i giornali ‘latitanti’, le corna di totti, il governo meloni e il rischio

Titolo: La macchina del

Il è un fenomeno che assomiglia a una macchina che non si ferma mai. È un refuso che sino al 2000 era possibile estorsione, ma con l'avvento di internet e social, il mondo della nera e delle indiscrezioni è diventato una guerra senza fine. In questo articolo, Paola Zanuttini, per “il Venerdì di Repubblica”, esplora il mondo dei gossip e le persone che lo pratcano, sempre pronte a rivelare le storie dei protagonisti del panorama mediatico e politico.ى

La macchina del gossip è un'industria potentissima, capace di fare e disfare carriere, di tenere o di togliere il potere, di creare o distruggere reputazioni. Ecco perché Roberto D'Agostino, fondatore di Dagospia, uno dei più importanti quotidiani di gossip e rumor, afferma che “un giornalista è un pettegolo, o è curioso, o fa questo lavoro andando a scoprire cosa c'è sotto e sopra. Oppure non è un giornalista, è solo un che scrive quanto sei bello, quanto sei bravo”.

Dagospia è diventato un punto di riferimento per coloro che cercano notizie scandalose e indiscretamente informative, pontificando tra le linee delle lettere e dei messaggi anonimi. “Nel 2000, non c'era ancora il predominio di Google o dei social e sui giornali era dura far uscire qualcosa. Così una settimana dopo il nostro debutto mi arrivano dei signori dell'Enel con delle carte da cui risulta che Franco Tatò, grande capo dell'Enel, voleva acquisire Telemontecarlo per regalare alla sua fidanzata Sonia Raule la direzione artistica di un'emittente”.

Il gossip ha sempre avuto una forte componente ludica, un divertimento per il lettore, ma in questi anni si è evoluto sino a diventare un business estorsivo, con persone che come , condannato per estorsione e altri reati, cercano di vendere storie scandalose ai giornali o mediante social media. Corona sostiene che “i settimanali ti pagavano un servizio 200 mila euro, ora te ne danno 4 mila, ma il pubblico continua a volere quelli che stanno male, ha sempre voglia di sapere che i ricchi e i potenti soffrono”.

Altri del mondo del gossip, come Massimo Sestini, sono più cinici sulla situazione: “Se mi arriva la dritta che Mick Jagger fa surf alle Maldive, nessun giornale mi finanzia il viaggio, perché prima di me un turista qualsiasi scatterà la foto che diventerà ”.

La discussione sul gossip è presente in molte americani, ma qui in Italia il fenomeno è ancora più radicato. La e la società civile sembrano essere le principali prede del gossip, con pubblici che cercano di proteggere la loro immagine e la loro privacy. Ecco perché Roberto D'Agostino sostiene che “non si può fare attenzione quando ci sono dei bambini e anche sulle questioni di salute. Ma qui tutti pubblicano i selfie dall'ospedale, anche il cancro diventa selfgossip”.

La macchina del gossip non si arresta mai, anzi, sembra accelerare con la velocità del tempo. E anche se la sua creazione posledních di Stefano Casiraghi è stato un bisogno di mining, è chiaro che non è fine.

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