È una settimana cruciale per i tre parlamentari del Governo: Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Antonio Tajani. Dopo le sconfitte alle elezioni regionali in Umbria e in Emilia-Romagna, le tensioni all'interno della maggioranza sono aumentate e le divisioni manifeste hanno creato un clima teso. La situazione è emersa drammatica anche a causa dei barueti intralciati da questioni di nomina e di potere, tra cui la proposta di Antonio Tajani di creare la figura del direttore generale della Farnesina, opposta da Mantovano, e la nomina di Claudio Gemme come AD di Anas, persona considerata troppo vicina alla Lega e non gradita da Meloni e Tajani.
La lotta per l'autorità è perfettamente sintomatica del momento, in cui la coppia Salvini-Meloni sembra essersi indebolita. Il premierato caro a Fratelli d'Italia è stato accantonato, l'autonomia leghista è stata rimandata alle calende greche, mentre solo la riforma della giustizia di Forza Italia è rimasta in campo. È probabile che, a breve, i dissidi si ingrossino, specialmente contro Tajani, l'unico che sembra essere perfettamente al centro delle trattative.
La sfida per i tre leader del Governo è molto alta, soprattutto per Giorgia Meloni, che dovrà superare la sua usuale diffidenza per Tajani e cercare di mediare tra i due schieramenti. Mantovano, fautore di una gestione più compatta della maggioranza, sembra essersi schierato contro la proposta di Tajani sulla Farnesina, mentre Gemme, noto per la sua vicinanza alla Lega, è stato selezionato per il ruolo di AD di Anas, ma non gradito da Meloni e Tajani. La stanchezza e la frustrazione dei tre leader si fa sentire,(specie in Giorgia Meloni, cheparer si sentono più esposti rispetto ai predecessori, come detto da Matteo Salvini che disse “La maggioranza è un misto di uomini e donne, non chiedono se non è la F scelta.
La proposta di riforma di Antonio Tajani è stimolata il premier e il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, che considera il mantenimento della stessa come un simbolo del berlusconismo. Oggi la quota si presenta concentrata sulla riforma della giustizia, in vista della fissazione del perfetto dei provvedimenti si deve seguitare la sua corsa.