D’Aprile (Uil Scuola): “Taglio Irpef non tocca i docenti, media stipendi non arriva a 28mila euro an
Il segretario della Uil Scuola, Giuseppe D’Aprile, ha affermato che il sindacato ha deciso di firmare il rinnovo contrattuale per gli insegnanti per il triennio 2022-2024. Tuttavia, ha criticato le misure inserite nella manovra finanziaria riguardanti il mondo dell’istruzione, sostenendo che sono insufficienti e non risolvono il problema del precariato nella scuola.
Secondo D’Aprile, il numero dei precari nella scuola è triplicato dal 2015 ad oggi, con circa 285.000 persone che lavorano senza stabilità economica e senza garanzie per il futuro. Il sindacalista ha proposto una soluzione per stabilizzare i precari, che consiste nel licenziare un precario il 30 giugno e riassumerlo il primo settembre, con un costo di solo 712 euro per ogni precario. Questo significherebbe spendere 180 milioni di euro per stabilizzare oltre 200.000 precari.
D’Aprile ha anche criticato la mancanza di misure concrete per risolvere il problema del precariato nella scuola, in particolare per i docenti di sostegno, che sono circa 121.000. Ha sottolineato che la distribuzione delle specializzazioni per i docenti di sostegno non tiene conto delle esigenze territoriali e che il numero degli alunni con disabilità aumenta, mentre il numero degli specializzati diminuisce.
Il sindacalista ha anche espresso la sua insoddisfazione per la legge di bilancio, che non prevede sufficienti risorse per la scuola e non risolve il problema del precariato. Ha affermato che la scuola non dovrebbe essere soggetta ai vincoli di bilancio e che si dovrebbe investire di più nell’istruzione, poiché è il futuro del paese.
Infine, D’Aprile ha criticato la carta docente, che serve per la formazione continua degli insegnanti, e che è attualmente bloccata e potrebbe essere sbloccata solo a febbraio. Ha sostenuto che la carta docente dovrebbe essere rinominata “carta della formazione” e che dovrebbe essere estesa a tutti i dipendenti della scuola, compresi gli assistenti amministrativi e gli educatori. Ha anche affermato che la macchina burocratica è farraginosa e che la lungaggine nella gestione della carta docente è una conseguenza di questo.

