Daria Bignardi: “Il carcere è sessista e classista, ma soprattutto è inutile”
Nel suo ultimo libro, “Ogni prigione è un'isola” (Mondadori), Daria Bignardi affronta il tema del carcere e lo fa partendo dalla sua esperienza personale e dal suo lavoro: nel libro, la giornalista e scrittrice, parla con chi il carcere lo conosce bene, da ex detenuti a direttori e ex direttori per spiegare perché il modello attuale non funziona né per i detenuti né per chi lavora. Nell'intervista Fanpage ha anche chiesto alla giornalista di parlare di tv.
https://www.fanpage.it/cultura/daria-bignardi-il-carcere-e-sessista-e-classista-ma-soprattutto-e-inutile/
E comunque il carcere è un tema molto complicato molto complesso è quasi utopico parlare di carcere Perché i problemi sono enormi sono sempre quelli anzi sono sempre peggio Io ho cominciato tardi a scrivere romanzi ho cominciato 15 anni fa e non sapevo cosa Che dimensione era di dal punto di vista ossessivo non l'ho mai amato molto la parte dell'apparire no Con tutto quello che comporta che ha qualcosa di un po' secondo me sano ma almeno per quanto riguarda me Daria Come mai hai deciso che era arrivato il momento di scrivere questo libro visto che avevi diciamo cominciato l'avevi fermato un po' per caso come succedono tante cose avevo scritto un lungo articolo per finzioni perché Jonathan Balzi che quel mese lo dirigeva in occasione di book C bti Milano mi chiese ma vorrei che scrivesse su questo numero una cosa tu tua di Milano Io abito a Milano da 40 anni sono di Ferrara ma da tanto tanto vivo a Milano e io ho pensato ma io che cosa ne so di Milano in fondo cos'è una cosa che so bene Mi sono detta Boh forse una delle cose che conosco meglio è San Vittore e per me era normale pensarlo V San Vittorio in effetti è un posto dove vado da sempre scrivendo questo articolo poi mi sono resa conto è un po' anche il mio editore montadori me l'ha fatto notare che erano rimaste fuori tante cose loro avevano notato che in tutti questi anni magari nei romanzi o in tante cose che facevo mettevo sempre carcere e mi hanno detto ma forse è il momento anche che te scrivi io mi sono resa conto di avere delle resistenze di non volerlo fare di fare fatica e ho capito che probabilmente era perché sai quando scrivi un libro Tu le sai Un po' ossessionato PCE che pensi solo a quello che ci stai dentro giorno notte non pensi ad altro io non volevo E infatti anche nel mio rapporto col carcere anche se lo frequento da tanti anni sono molto discontinua ci va 2 anni poi se mesi non ci va vado poi faccio un altro progetto poi vado in un altro carcere e invece lì ho detto Vabbè dai ci provo e scrivendolo mi sono resa conto che che è un rapporto che va avanti da tantissimo tempo tra l'altro tu in qualche modo a un certo punto lo leghi a tua madre allae dell'ansia di tua mre gigante nei centocchi perché la descrizione che ne fa focol No il panottico eh Il Gigante dei 100 occhi cioè è pensato da un giurista inglese del del 7cento Ed è proprio immaginato sai come San Vittore altre carceri anche quello di Santo Stefano di fianco elisab vent fatto così cioè c'è un corpo centrale i raggi attorno per cui tutti i detenuti devono sempre avere la sensazione di poter essere visti anche se non lo sono effettivamente però da questo corpo centrale che è il corpo del polipo si sentono sempre osservati che un po' come io mi sentivo da mia madre come tanti si sento da certe figure genitoriali e c'è poco da fare lei torna sempre nei libri persino se si parla di carcere Non a caso Ecco direi fa ilc Senti il tuo rapporto invece con le carceri Come nasce forse la primissima cosa è stato scrivermi con un detenuto condannato a morte avevo trovato su indirizzo da qualche parte su ciclo stile da ragazza ho cominciato a scrivergli e mha risposto Allora per un po' c'è stata questa questa corrispondenza si chiamava Scotti e mi raccontava della sua finita nel nel braccio della morte fino a che mi ha detto questa è l'ultima lettera perché è arrivata il momento dell'esecuzione è stata una cosa molto strana molto molto strana e forse da lì poco dopo Poi ho cominciato ad andarci a fare dei lavori non so quando facevo Tempi moderni coinvolgeva un gruppo di detenuti del penale di San Vittore Io ho cominciato tardi a scrivere romanzi ho cominciato 15 anni fa e non sapevo cosa Che dimensione era di dal punto di vista ossessivo che comunque il carcere è un tema molto complicato molto complesso è quasi utopico parlare di carcere Perché i problemi sono enormi sono sempre quelli anzi sono sempre peggio lavorandoci poi da tanti anni sai benissimo che quello che scriverai non piacerà a nessuno il carcere poi lo odiano tutti come scrivo No Qualcuno ama il carcere degli altri però è proprio un tema respingente Io amo essere inclusiva rispetto a chi mi legge soprattutto volemo portare per mano le persone che non che già hanno un certo pensiero ma che magari hanno una curiosità o non ce l'hanno hanno una rimozione ma e volevo portarle con me dentro questo mondo tra le varie cose che che racconti una è che appunto il carcere è costruito per gli uomini Eh sì Tra l'altro sono pochissime le donne sono il 4% della popolazione penitenziaria e sicuramente il carcere non è un posto per loro per me non è un posto per nessuno ma in particolare per le donne che soffrono particolarmente soffrono per allontananza dai figli soffrono di un isolamento particolare così come un altro problema oltre al genere è quello della classe carcere è un posto classista nel senso che ci trovi soprattutto persone povere persone disgraziate persone con pochi strumenti persone poco istruite le persone benestanti istruite sono una minoranza esigua Anche perché sono quelle che magari riescono a difendersi riescono ad avere gli avvocati che le difendono meglio riescono a usare anche le leggi che ci sono che magari ti permettono l'affidamento o i domiciliari e le nostre carcere sono piene di persone che magari avrebbero i requisiti per essere andare ai domiciliare ma un domicilio non ce l'hanno il carcere è pieno di persone malate che hanno problemi psichiatrici molto gravi Penta La Pre di problemi il carcere problemi tra l'altro di cui sono vittime non solo le persone detenute ma anche le persone che in carcere lavorano gli agenti di polizia penitenziaria si vede poi quando succedono cose come quelle successe durante le rivolte del dei fatti di marzo 2020 quando C Insomma col covit è esploso il terrore le rivolte E tutto quello che è successo Poi poi 13 morti strage Io non credo nelle mene marce sai che quando succede quando Vediamo i video no Santa Maria capovetere m e c'è sempre qualcuno in politica che dice eh Ci sono poche mene marce No è il sistema che ha guasto che il carcere sia inutile non lo dico io e non l'ho pensato io ma lo dicono quelli che ci lavorano così com'è non funziona e intanto ci dovrebbe essere meno gente le nostre carceri sono piene zeppe 61.000 persone intanto a fronte di 47.000 posti al massimo di gente che magari ha piccole pene ancora un anno di detenzione gente che è inutile che stia in carcere sta solo veramente a farsi del male ci dovrebbero essere le pene alternative al carcere si dovrebbe fare di più per per creare lavoro sappiamo no che quando c'è una formazione un carcere che permette di accedere a un tipo di lavoro un po' qualificato la recidiva crolla al 20% dal 70% che tu sei stata una delle ultime diciamo direttrici Nella vecchia Chiara Nella vecchia idea della RAI no Adesso stanno l'entertainment eccetera Che idea sei fatto di quello che è successo in questi giorni quando noi eravamo arrivati in RAI noi dico Antonio campo dall'orto che era stato il mio direttore alla set Ilaria dallatana che era con me è andata venuta a fare la direttrice lei Direi due Io direi tre Insomma ci avevano detto che Ah era tutto cambiato era tutto diverso La politica non esisteva più non era vero neanche neanche allora cioè il governo in carica si è sempre aspettato che comunque di avere un occhio di riguardo la sua rete e io credo che come abbiamo fatto noi ci siano generazione generazione di persone che ci sono andate a lavorare magari pensando che non fosse più così Ah da oggi in poi non sarà più così e che questo non fosse vero Ti manca la conduzione No no perché l'ho fatto a lungo Mi sono presa un sacco di soddisfazione Mi sono divertita col mio gruppo è molto bello fare l'autore Però intanto non ho mai amato molto la parte dell'apparire no Con tutto quello che comporta che ha qualcosa di un po' secondo me Man sano ma almeno per quanto riguarda me quindi ho sempre fatto molta fatica in più da 15 anni da quando ho pubblicato il primo libro non vi lascerò orfani sono mi sento talmente più io mi sento talmente più me stessa stata la prima a condare fratello Sei stata direttrice sei stata intervistatrice in qualche modo hai come immagine pubblica quella di dare bianti che fa le interviste no che Eh certo le ho fatte per 11 anni Car invasione credo di AV di averne fatte più di 1000 perché poi erano interviste in diretta cinque a sera non so neanche come facevo francamente Forse per quello che non ne potevo più mi impressioni ad esempio come no no devo dire Guarda la sette era un paradiso mai avuta mezza pressione e ho sempre Veramente fatto tutto quello che volevo compreso gli errori e a un certo punto ho fatto un passaggio sconsiderato a Rai2 dalla sette con L'era glaciale e sono tornata non a casa subito indietro perché quello Come dicevamo prima è un mondo diverso andai a fare L'era glaciale Eh credo ci fosse il governo Berlusconi Ti ricordi la famosa intervista a Brunetta che Allora era era minuscolo musea dell'Economia e e poi un giorno c'era con me Morgan Non mi ricordo cosa disse di Berlusconi della P2 e noi eravamo indifferent quell'anno Ecco sempre fatto diretta però invece Rai era indifferent il che vuol dire che registri e poi vai in onda dopo metti mezzone cosa così quindi noi finiamo la puntata andiamo tutti insieme a mangiare una pizza nel locale ciamo la tv e al posto del del programma c'erano i cartoni animati e abam detto ma che AB a che fare quel fatto con quello che ha detto Morgan della P2 di Berlusconi Io so che dopo tre set male Sono tornata