La vicenda del giovane ligure multato per ubriachezza: la verità dietro la fake news
Nella notte del 26 dicembre, un giovane ligure, dopo aver trascorso la sera in un locale a bere, aveva preso la decisione responsabile di non prendere il volante e lasciare l’auto parcheggiata. Tuttavia, anziché tornare a casa in modo silenzioso, scelse di fare autostop in evidente stato di ebbrezza, barcollando sulla strada e cercando di fermare le auto di passaggio. La sua situazione attirò l’attenzione di una pattuglia dei Carabinieri, che lo fermò per un controllo. I militari rilevarono uno stato d’ubriachezza manifesto, caratterizzato da difficoltà d’equilibrio, occhi arrossati e linguaggio sconnesso. Inoltre, il giovane avrebbe insultato i Carabinieri, pretendendo che lo accompagnassero a casa. Questi comportamenti portarono alla sanzione per ubriachezza in luogo pubblico, prevista dall’articolo 688 del Codice Penale, che prevede una multa compresa tra 51 e 309 euro. La sanzione minima ridotta di 102 euro gli fu apposta.
Mentre la notizia iniziò a fare il giro del web, suscitando indignazione e fraintendimenti, appare evidente che il ritratto pubblico del caso era nettamente diverso dalla realtà. La multa non aveva alcun collegamento col nuovo Codice della Strada, che regola la guida in stato d’ebbrezza e non prevede sanzioni per chi cammina ubriaco. Al contrario, il Codice Penale punisce chiunque si trovi in stato di manifesta ubriachezza in un luogo pubblico, a prescindere dal contesto.
Così, nonostante i titoli fuorvianti di alcune testate, è importante sottolineare che la realtà è ben diversa dal titolo principale. L’episodio ha rimesso in discussione l’interpretazione delle norme e l’uso responsabile dei social media, dove notizie parzialmente vere possono creare confusione. È importante, pertanto, approfondire la conoscenza dei fatti e non confondere dati e informazioni, evitando di propagare fake news. La verità è che la multa ricevuta dal giovane ligure non è legata al Codice della Strada, ma al Codice Penale, che punisce chiunque manifesti un comportamento di ubriachezza in luogo pubblico. La storia è un monito per la necessità di approfondire la conoscenza dei fatti e di non alimentare la confusione con notizie inaccurate. È anche un’occasione per riflettere sulla consapevolezza che dobbiamo avere nel nostro utilizzo dei social media e sulla necessità di diffondere informazioni attendibili e veritiere.