De Luca: “50mila morti tra Gaza e Libano. Netanyahu criminale ma da occidente due pesi e due misure”
De Luca: “Cinquemila morti tra Gaza e Libano. Netanyahu criminale, ma da Occidente due pesi e due misure”. Cari amici, possiamo finalmente iniziare questo nostro incontro con una bella notizia importante che riguarda il conflitto in Medio Oriente. È stato raggiunto un accordo di cessato il fuoco tra Israele e Hezbollah nel Libano, dove ci sono stati quasi 5.000 morti, la stragrande maggioranza donne civili e bambini, nelle ultime settimane. È stata emessa una sentenza della Corte Penale Internazionale che ha condannato come criminale di guerra Netanyahu.
È in questo contesto che abbiamo verificato che i paesi occidentali hanno due pesi e due misure. La condanna di Putin è stata accolta con applausi, mentre la condanna di Netanyahu è stata accolta con balbettii e alcuni paesi, come la Francia, hanno manifestato la volontà di dare un lasciapassare a Netanyahu. Questi comportamenti dei paesi occidentali ci tolgono credibilità e finiscono per alimentare le spinte verso il terrorismo.
Dobbiamo combattere ogni forma di antisemitismo, e la scelta è stata la più grande tragedia del mondo contemporaneo in epoca moderna. Ma dobbiamo avere il coraggio di dire che oggi il principale alimentatore dell'antisemitismo è Netanyahu. Dobbiamo avere la forza di distinguere il popolo israeliano dal suo governo. Israele è anche il paese che ha registrato per mesi manifestazioni popolari contro la politica criminale di Netanyahu e anche il paese di Rabin, il paese di dirigenti politici che hanno perduto la vita nel tentativo di creare la pace in Medio Oriente.
Oggi, dopo l'atto di barbarie di al-Aqsa del 7 ottobre, dopo i 50.000 morti di Netanyahu in Gaza e Libano e Siria, dopo i tentativi di affamare un popolo intero togliendo alimenti, togliendo assistenza sanitaria, distruggendo ospedali, finalmente un cessato il fuoco. Auguriamoci che regga, che non sia messo in discussione nel giro di pochi giorni e auguriamoci soprattutto che a Gaza prevalga la ragione e l'umanità e i valori umani fondamentali.
È nostro dovere, come umanità, come occidente, come popoli civili, difendere i diritti dell'uomo e lottare contro la violenza e la barbarie. Non possiamo più guardare con indifferenza ai massacri, alle stragi, alle condanne di guerra. Non possiamo più essere partecipi di un gioco di equilibri geopolitici che lascia morire innocenti. Dobbiamo difendere la vita, la dignità e il diritto all'esistenza di ogni essere umano, senza discriminazione di razza, religione o nazionalità.
È tempo di porre fine a questa impunità, è tempo di porre fine alla politica di morte e di distruzione, è tempo di porre fine alla barbarie e di iniziare la strada della pace e della giustizia sociale.