De Luca sul caso Almasri: “In parlamento pollaio o circo equestre?”. E riassume la vicenda
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De Luca sul caso Almasri: “In parlamento pollaio o circo equestre?”. E riassume la vicenda

De Luca sul caso Almasri: “In parlamento pollaio o circo equestre?”. E riassume la vicenda

Ecco una possibile riscrittura del testo in italiano:

“Sul caso Almursi: ‘In parlamento, pollaio o circo equestre?'. Oggi in Italia si parla solo di una vicenda che riguarda il trasferimento in Libia di un soggetto accusato di torture, stupri e violenze nel suo paese originario. La Corte penale internazionale aveva deciso di arrestarlo, ma il Governo italiano ha deciso diversamente. Questa vicenda è diventata imbarazzante per l'Italia e il Governo Nazionale è stato accusato di aver sbagliato due volte.

La prima volta, il Presidente del Consiglio non si è recato in Parlamento per spiegare cosa era successo. La seconda volta, il Governo ha commesso un errore di imprudenza, trasportando il torturatore con un aereo di Stato e con la bandiera italiana sulla fiancata dell'aereo. È un'immagine veramente imbarazzante, che ha suscitato polemiche e critiche.

Secondo me, ci sono stati modi più intelligenti per trasferire questo soggetto in Libia. L'unica scelta sbagliata era quella di mandarlo con un aereo di Stato con la bandiera italiana alle spalle. Sarebbero state molte le opzioni disponibili: l'aereo privato, il trasporto terrestre, ecc.

L'errore più grave è stato quello di mandare un messaggio di complicità dell'Italia con un torturatore. Ci sono state più volte in cui l'Italia poteva prendere una posizione più forte e difendere la dignità nazionale, come un Paese democratico, ma ha instead scelto il risso e il dilettantismo.

La tragedia è che l'arresto di questo soggetto avrebbe potuto mettere a rischio la tranquillità e la libertà dei nostri concittadini presenti in Libia e dei nostri dipendenti dell'ENI impegnati nelle trivellazioni in mare per estrazione del petrolio. L'Italia non è la Gran Bretagna, non è in grado di reggere l'urto con gli altri Paesi per difendere la dignità nazionale.

Il Governo e l'opposizione sono stati capaci di creare un clima di caos e polemiche, con atteggiamenti antidemocratici e dilettantesci nella gestione di questa vicenda. L'opposizione ha fingendo di non capire che dietro questa vicenda ci sono pericoli per l'Italia e i nostri concittadini, per le nostre aziende, per i nostri dipendenti. Questo problema avrebbe dovuto essere gestito prima, quando il torturatore era in giro per l'Europa. Allora avremmo dovuto avere l'intelligenza di seguirlo, di controllarlo, di capire come evitare che il problema esplodesse in casa nostra. Ma non avendo fatto questo lavoro preventivo, bisognava gestire una situazione che comunque avrebbe comportato una scelta drammatica: far tornare a casa il criminale o esporre l'Italia a ritorsioni pesanti. Non c'è stato niente da fare. Siamo stati costretti a scegliere una scelta drammatica, che avrebbe comportato decisioni amare, ma che avrebbero dovuto suggerire a tutte le forze politiche italiane un atteggiamento di grande misura e grande equilibrio. Ma l'Italia è l'italiano, nessuno perde mai un'occasione per creare un clima da pollaio e circo equestre, e così il Governo ci raccontava cose sconclusionate e l'opposizione stava con i fogliettini già scritti prima, bello e ben fatto. ”


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